Il presidente americano Donald Trump ha presentato nelle scorse ore il suo piano sull’AI. Ha firmato un ordine esecutivo che andrebbe a colpire non soltanto la cultura woke di alcuni modelli di Intelligenza artificiale, ma impedirebbe anche forme di censura di software cinesi come DeepSeek. A incuriosire però sono state alcune sue dichiarazioni rispetto ai piani che il tycoon aveva in passato rispetto a Nvidia. Fino a qualche anno fa, prima dello scoppio dell’hype attorno all’AI, la società era una delle tante che si occupava di chip. Oggi è la più capitalizzata al mondo con un valore di 4,1 trilioni di dollari. «Che diavolo è Nvidia?», ha ricordato di aver detto il presidente.
Trump e il siparietto su Nvidia
Nel raccontare quell’aneddoto il presidente Trump ha spiegato che dopo aver scoperto che c’era un’azienda che, a suo dire, «controlla il 100% del mercato» il suo obiettivo era quello di smantellarla per aumentare la competizione. «Ho pensato – ricorda di aver detto – che potremmo entrare e cercare di smuovere un po’ le cose, creare un po’ di concorrenza. E ho scoperto che non è facile in quel settore».

In quella circostanza, anni fa, Trump ha scoperto chi fosse Jensen Huang, il Ceo di Nvidia, oggi uno dei nomi più importanti del panorama tech internazionale. Come ha evidenziato The Verge, il colosso dei chip è riuscito a ottenere dalla Casa Bianca l’autorizzazione a commerciare di nuovo con la Cina, il Paese che il tycoon ha preso di mira nella sua guerra commerciale a colpi di dazi.