Il Sole 24 ore scrive di una “bomba pronta a esplodere”. Gli scenari che ha di fronte Volkswagen, uno dei più importanti gruppi automobilistici in Europa, sono incerti da tempo. Nelle prossime ore ripartiranno i negoziati per capire come far quadrare i conti e dare il via a tagli consistenti: 17 miliardi di euro quelli messi sul tavolo dal management.
Per raggiungere quella cifra si ipotizza da tempo la chiusura di tre stabilimenti, licenziamenti nell’ordine delle decine di migliaia e una riduzione del 10% degli stipendi. In un mercato che sta vivendo da tempo gravi difficoltà, schiacciato dalla concorrenza dei brand cinesi, Volkswagen ha avviato un percorso dall’esito non scontato con Rivian, la scaelup americana quotata in Borsa con cui è stata lanciata una joint venture. Con la società che sviluppa auto elettriche l’obiettivo è favorire lo scambio di know how per aumentare la competitività e migliorare l’offerta.
Volkswagen, quanto vengono pagati i dipendenti nei vari Paesi europei?
Uno dei nodi che andranno risolti riguarda il costo del lavoro. Dal Sole 24 Ore si apprende che la cifra che la società tedesca paga all’ora ai propri dipendenti in Germania è la più alta al mondo nel settore automobilistico: 62 euro, contro i 47 che riconosce Francia, 33 in Italia e 29 in Spagna.
Oltre al costo per il personale, pesano anche quelli per le sedi, tra il 25 e il 50% più cari rispetto alla concorrenza. Di fronte alla proposta di un taglio alle spese i sindacati hanno avanzato la proposta di ridurle di 1,5 miliardi di euro, riconoscendo che la situazione non permette strade alternative a quella della spending review. L’impatto della crisi di Volkswagen viene percepito anche in Italia, dove le aziende dell’indotto hanno da tempo espresso la propria preoccupazione. Il giro d’affari annuale è stimato in 2 miliardo di euro.
Rispetto alla concorrenza dei brand cinesi l’Europa ha introdotto alcune settimane fa i dazi su diversi marchi, come forma di protesta contro gli aiuti di Stato di Pechino che hanno reso molto competitivi i prezzi delle elettriche che arrivano dall’Oriente. Al netto della crisi il gruppo di Wolfsburg ha comunque registrato numeri positivi in ottobre: oltre 287mila nuove immatricolazioni (+11%) per una quota di mercato record nel Vecchio continente (27,6%).