L’Italia è un player di rilievo a livello internazionale per quanto riguarda l’AI nella comunità scientifica internazionale. A confermarlo è una ricerca di Elsevier presentata durante l’evento “Le sfide della scienza: dal policy making all’intelligenza artificiale” organizzato su iniziativa del Presidente della 7ª Commissione del Senato Roberto Marti. La ricerca posiziona il nostro Paese tra i primi 10 Stati in campo AI in termini di pubblicazioni scientifiche prodotte. Scopriamo i risultati della ricerca.
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AI e pubblicazioni scientifiche
Dall’analisi presentata da Elsevier emerge la conferma dell’Italia come player di rilievo nella comunità scientifica internazionale. Il nostro Paese si posiziona nella top 10 della ricerca scientifica in campo AI in termini di pubblicazioni prodotte. La classifica è guidata da Cina, Stati Uniti, Regno Unito e India. In Europa, la ricerca italiana in campo AI si attesta al terzo posto, dietro l’Inghilterra e la Germania. Questa si caratterizza per essere fortemente interdisciplinare: troviamo pubblicazioni scientifiche afferenti all’AI negli ambiti più svariati, in particolare (oltre ovviamente l’area ICT), le scienze mediche, sociali ed economiche. Sempre dai dati, ottenuti da Scopus nel periodo 2018-2023, emerge una questione generazionale rilevante: in Paesi come la Cina (53%) e l’India (41%), la percentuale di giovani ricercatori in ambito AI è generalmente superiore. La dinamica demografica suggerisce che alcuni Paesi – in particolare quelli anglofoni e la Cina – continueranno a esercitare la leadership nel prossimo decennio, mentre gli altri (inclusa l’Italia) appaiono più vulnerabili. E la collaborazione di ricerca con il settore privato agisce da acceleratore. Ad esempio, negli Stati Uniti l’11% di tutta la ricerca accademica è sviluppata in collaborazione con il settore privato. In Italia, la percentuale è solo al 4%, ma questa risulta in lavori scientifici ad altissimo impatto.
Comunità scientifica e policymaking
Dall’analisi di Elsevier, emerge uno spaccato sull’importanza della ricerca italiana in ambito di policymaking: il 6.2% della produzione scientifica italiana ha ricevuto citazioni da policy internazionali. Un dato che pone il nostro Paese sopra la media mondiale, ferma al 4.2%, e quella europea al 5.9%. Interessante notare che il Regno Unito, con il suo 10% sia il Paese più citato nelle policy a livello mondiale, mostrando il ruolo cruciale che ricopre la ricerca britannica. Tra le Università italiane che emergono per l’incidenza della loro ricerca nei documenti di policy ci sono: La Statale di Milano, La Sapienza, il CNR, l’Università di Bologna e l’Università di Padova.