Finanziato da Fondazione di Modena e ideato e gestito da Wonderful Education, FEM ha iniziato le sue attività il 19 Marzo 2019: ha sede all’interno degli spazi del polo culturale AGO – Modena Fabbriche Culturali, nell’ex ospedale Sant’Agostino, in centro a Modena
1045 attività, più di 72mila persone formate, 12° percorsi educativi, 11 programmi strategici, 8 laboratori, 11 progetti di ricerca, 70 partenariati attivati. Sono questi i numeri di Future Education Modena (FEM), il primo EdTech hub in Italia, che ieri ha presentato i suoi primi due anni di attività attraverso un evento digitale in cui è stato presentato anche lo Startup Report.
FEM, come ci hanno raccontato i fondatori Donatella Solda e Damien Lanfrey, è nato per promuovere una visione educativa differente che mettesse al centro le competenze ma anche le persone perché operare nel campo educativo significa partecipazione civica, inclusione, creazione di opportunità.
Missione: educare al futuro con le giuste competenze
Per educare al futuro, FEM utilizza la tecnologia in modo diverso puntando sulle competenze necessarie e validando scientificamente i risultati. Una missione complessa che necessariamente deve poter contare su un network di professionisti dal background pedagogico e cognitivo, creativo, tecnologico e disciplinare – e sviluppando percorsi, esperienze, eventi e prodotti educativi originali.
I docenti, principali destinatari del programma, hanno risposto positivamente anche in questo anno così complicato e FEM ha necessariamente adattato i suoi programmi utilizzando le piattaforme online. Ha però anche una struttura fisica importante, uno spazio di ricerca e formazione di 2000 mq nel polo culturale AGO – Modena Fabbriche Culturali, nell’ex ospedale Sant’Agostino, in centro a Modena.
11 programmi: dalle neuroscienze all’applicazione linguistica computazionale
In questi anni ha sviluppato 11 Programmi di R&D. Tra questi, l’applicazione di neuroscienze e scienze cognitive nella didattica o il Game-Based Learning, per sfruttare il gioco analogico e digitale come ambiente di apprendimento; l’applicazione della linguistica computazionale per migliorare le competenze in italiano; la robotica e la Data Science per rendere tangibile l’apprendimento della matematica; il cibo e la complessità ambientale come chiavi di lettura per le scienze applicate; le arti digitali, al servizio delle Digital Humanities.
Il progetto FEM è finanziato da Fondazione di Modena ed è ideato e gestito da Wonderful Education, con la partecipazione di PTSClas (supporto alla gestione) e SocialFare (impatto sociale).
I percorsi dedicati all’innovazione
Sono 10 i perscorsi che fanno parte del curriculo dedicato all’innovazione:
School of Data: Data Science for Impact
Il percorso introduce strutturalmente la Data Science nella scuola secondaria, sviluppando le competenze fondamentali per la Data Literacy, come il linguaggio di programmazione R e di visualizzazione Tableau. Gli studenti lavorano alla soluzione di casi basati su dati reali (le chat Whatsapp, o i dataset di Spotify), con l’obiettivo di applicare le basi di statistica, programmazione e pensiero logico. Una sfida finale coinvolge i ragazzi sull’uso di dati per la creazione di impatto sociale.
Problem Solving Robotico
Problem Solving Robotico è un percorso educativo che integra robotica collaborativa e problem solving matematico. Svolto interamente in DaD, ha coinvolto gli studenti in un percorso altamente innovativo: interagendo a distanza con un robot collaborativo, attraverso telecamera dedicata e linguaggi di programmazione, gli studenti devono infatti trovare una soluzione a problemi industriali, affrontando problemi di geometria, trigonometria, meccanica e logica con diverso grado di difficoltà.
Arti visive e pensiero computazionale: percorsi di arte generativa
Un percorso interdisciplinare che mette in connessione competenze scientifiche tecnologiche e umanistico-espressive. Partendo dai principi di composizione visiva delle immagini e dalla teoria del colore, si portano le proprie emozioni al servizio di algoritmi di sintesi ed elaborazione delle immagini, per realizzare pattern grafici originali al servizio di un’opera collettiva di arte generativa. Come artisti e designer di Media Art, gli studenti sono coinvolti nella creazione di un’esposizione digitale dell’opera collettiva.
Urban Green Challenge
Un innovativo percorso di cittadinanza digitale, scienze ambientali e data science per costruire una mappatura digitale collaborativa del verde urbano e calcolarne l’impatto del verde urbano, per aiutare i Comuni a costruire strategie di piantumazione e manutenzione del verde data-driven.
Elettronica per la Complessità Ambientale
Sfide di programmazione elettronica al servizio dell’ambiente: si lavora a distanza con il microcontrollore Arduino, sviluppando competenze utili alla progettazione di sistemi per l’analisi e la comprensione della complessità ambientale.
Osservatorio Linguistico digitale: sfide di lingua italiana ad impatto sociale
Una sfida digitale attraverso la quale classi di tutta Italia si confrontano nell’analisi approfondita di un corpus linguistico composto da numerosi articoli sul dibattito ambientale.
Comprensione del testo, analisi linguistica, metafore concettuali, evidenzialità al servizio di un osservatorio linguistico, appunto, realizzato dagli studenti.
La Scienza con il Cibo
Scienze, analisi nutrizionale, matematica e cucina sono al centro di un percorso-sfida altamente innovativo: utilizzare i prodotti del nostro territorio – olio, parmigiano e cioccolata per iniziare – per costruire la propria autonomia alimentare e allo stesso tempo progettare una ricetta sostenibile, per formare cittadini e consumatori consapevoli in grado di costruire la propria autonomia alimentare. Gli studenti approfondiscono la composizione degli alimenti e il loro utilizzo, l’analisi degli aspetti fisici e chimici che riguardano la trasformazione del cibo per arrivare ad addestrare i propri sensi.
Imparare giocando. Game-Based Learning e progettazione didattica
Un percorso per valorizzare il potenziale del gioco come leva di apprendimento e occasione di sviluppo di competenze disciplinari (come matematica, informatica e italiano) e trasversali (come il lavoro in gruppo, il problem solving analitico e le abilità visuo-spaziali): i docenti progettano didattica utilizzando veri e propri ambienti di gioco – analogici e digitali – grazie a un framework di valutazione progettato da FEM.
Oltre le barriere: tecnologie, Universal Design e Inclusione.
FEM accompagna i docenti nella progettazione di ambienti didattici inclusivi e accessibili attraverso un utilizzo efficace delle tecnologie, per valorizzare le potenzialità di ogni studente, da quelli con specifiche disabilità ai ragazzi gifted. Dalla lettura immersiva alle mappe mentali, dall’organizzazione di una discussione digitale alle soluzioni per la discalculia.
Laboratorio di Matematica Digitale
Il laboratorio di matematica in digitale è, per FEM, al centro di una visione in cui materiali analogici e ambienti digitali creano il miglior contesto per proporre nuove modalità di discussione e costruzione di ipotesi e ragionamenti matematici. Obiettivo è insegnare la matematica attraverso l’esplorazione, il ragionamento e la discussione – in digitale – e con attività coinvolgenti e validate scientificamente, invece che attraverso la ripetizione di procedure ed esercizi. Imparare gli angoli scattando fotografie con il proprio cellulare, discutere online sulle proporzioni utilizzando una foto di famiglia: questo approccio permette di applicare la matematica in situazioni significative della quotidianità e di stimolare nei ragazzi il pensiero critico e il confronto con gli altri attraverso il dialogo.