Oggi Aldo Moro e la sua uccisione rischiano di essere una riga del libro di storia da studiare e ripetere. Testi che dimenticano ancora oggi che quel giorno oltre all’uccisione del presidente Moro, in Sicilia, a Cinisi, veniva massacrato dalla mafia un giovane giornalista, Peppino Impastato
Sono passati 40 anni da quel 9 maggio 1978. Chi è nato nel 2000, chi frequenta le nostre scuole non può ricordare quello che accadde quel giorno in Italia dopo il ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani a Roma. Per molti anni ad ogni nove maggio nelle nostre scuole ci si fermava in silenzio per un minuto per fare memoria di quella giornata che cambiò la storia del nostro Paese.
Oggi Aldo Moro e la sua uccisione rischiano spesso di essere una riga del libro di storia da studiare e ripetere. Testi che dimenticano ancora oggi che quel giorno oltre all’uccisione del presidente Moro, in Sicilia, a Cinisi, veniva massacrato dalla mafia un giovane giornalista, Peppino Impastato. Il ministero dell’Istruzione quest’anno ha inviato nelle scuole una circolare per richiamare alla memoria lo statista (peccato non abbia citato Impastato): “Il suo insegnamento e la sua testimonianza, ancora oggi attuali per rispondere alle sfide della società contemporanea, scuotono – cita il documento del ministero – la coscienza di quanti hanno a cuore la sorte dei nostri ragazzi e dell’Italia. Alla luce di questo pensiero di Aldo Moro si invita la comunità educante a riflettere sul ruolo dell’istruzione, dell’educazione e della formazione per una scuola del rispetto reciproco e per una società fondata sui diritti inalienabili dell’uomo, dedicando nella giornata del 9 maggio momenti di ricerca e lettura di saggi dagli scritti e discorsi dello statista scomparso”.
La fiction su Raiuno
E proprio mercoledì sera la Rai (sul primo canale) dedicherà a Moro una fiction che mette in rilievo il suo ruolo di professore partecipe e sollecito nei confronti dei suoi studenti. La riconoscenza dei ragazzi, che intrecciano con lui una bella amicizia anche al di fuori dell’aula della Sapienza (Facoltà di Scienze Politiche), è il punto di partenza della fiction nata dai ricordi del suo ex studente (e giornalista Rai) Giorgio Balzoni, diretta da Francesco Miccichè con la collaborazione di Giovanni Filippetto e prodotta da Giannandrea Pecorelli. Una serata da non perdere.