La decisione del ministro dell’Istruzione è stata annunciata oggi, durante l’informativa al Senato di Azzolina. La commissione d’esame di maturità 2020 sarà composta da professori interni, guidati da un presidente esterno.
Il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha annunciato, nel corso dell’informativa al Senato, le prime novità per la maturità. Considerato la grave situazione di emergenza per il coronavirus, l’esame di Stato subirà delle variazioni: la prima, annunciata da Azzolina, è che la commissione sarà composta da membri interni con il solo presidente, valido per tutta la scuola, che sarà esterno (fino al 2019 i commissari erano tre interni, tre esterni, oltre al presidente esterno).
Così il ministro nel corso dell’audizione al Senato: “Per quanto riguarda la composizione delle commissioni d’esame per la scuola secondaria di II grado, il mio orientamento è di proporre una commissione formata da soli membri interni, con presidenti esterni – ha spiegato la ministra -. Da un lato, ciò vale a tutelare gli apprendimenti effettivamente acquisiti. Dall’altro, un presidente esterno si fa garante della regolarità dell’intero percorso d’esame”.
La ministra ha ricordato che, per ora, le scuole resteranno chiuse fino al 3 aprile e che il decreto firmato ieri dal governo consente nuove misure restrittive “per periodi non superiori a trenta giorni”, ipotizzando, per la prima volta che non ci sia una ripresa delle attività didattiche in aula.
Maturità 2020
Il prossimo 17 giugno ci sarà la prima prova, quella classica di italiano. Il giorno dopo, invece, spazio alla seconda prova, quella di indirizzo. Da segnalare, inoltre, che sarà sempre più probabile che, sia PCTO (l’ex Alternanza Scuola-Lavoro) che le prove Invalsi, siano slegate dalla maturità.
A StartupItalia interviene Elisa Colella, preside del Liceo Classico “Mario Cutelli” di Catania e referente nazionale della Rete dei Licei Classici: “Una soluzione valida ed opportuna perché questa situazione di emergenza ha determinato una situazione differente a seconda delle scuole, delle regioni, dei singoli territori. Fare in modo che vengano seguiti dagli stessi docenti con cui hanno svolto i cinque anni di studi mi sembra una idea da accogliere positivamente”.
Secondo lei è giusto mantenere una seconda prova su base nazionale?
“No, allo stato attuale credo sia meglio fare una seconda prova diversa per ogni singolo istituto. Ogni scuola si sta attrezzando nel migliore dei modi per tamponare l’emergenza, ma non c’è un’univocità di intervento. Dunque credo che sia inopportuno fare una seconda prova su base nazionale, meglio, dunque, rispettare le singole realtà scolastiche”.
Lei è d’accordo con l’ammissione di tutti gli studenti alla maturità?
“Sì, sono d’accordo nell’ammettere tutti gli studenti. Per la situazione in cui siamo non possiamo non ammettere. Non abbiamo strumenti legali, normativi ed etici, aggiungo io, per bloccare uno studente prima della maturità anche perché il suo eventuale percorso di recupero è stato bloccato dall’emergenza”.
Si ritornerà in classe prima della fine dell’anno scolastico?
“Mi sembra improbabile visto il perdurare e lo stato della diffusione epidemiologica. La situazione di emergenza è diversa sul territorio nazionale, non credo si possa tornare a breve e quindi terminare l’anno scolastico regolarmente”.