L’architetto Mario Cucinella ha avviato la School of Sustainability, una scuola post-laurea per architetti interessati alle tematiche della sostenibilità, innovazione ed edilizia post-carbon
“Le persone, oggi, devono affrontare nuove sfide ambientali. L’architettura è chiamata ad offrire risposte appropriate in armonia con l’ambiente e il contesto culturale. Ma c’è un gradino tra le ambizioni e i risultati, quando si tratta di sostenibilità. Per colmare il gap, dobbiamo ridefinire la figura professionale dell’architetto, usando strumenti nuovi e strategie di apprendimento visionarie”. Si apre così il sito di SOS, la School of Sustainability, che l’architetto Mario Cucinella (ve ne abbiamo parlato qui) ha avviato in questi giorni a Bologna. L’obiettivo è avvicinare i giovani architetti a campi come l’edilizia sostenibile, l’architettura post-carbon, la resilienza degli edifici, l’innovazione per l’industrial design. Il fine della scuola è sì, la formazione, ma anche e soprattutto la condivisione delle conoscenze e la promozione di progetti in collegamento con aziende, oppure l’avvio di startup. La scuola ha selezionato 10 giovani laureati e professionisti. I quattro corsi, interamente in inglese e della durata di 6 mesi full time, sono: Architecture as a social business, Post carbon architecture, The right to (quality) shelter, Blue design.
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A scuola di sostenibilità
Cucinella ha fondato la School of Sustainability per dare ai giovani professionisti gli strumenti per affrontare le trasformazioni in campo ambientale, e dar loro la possibilità di realizzare i progetti innovativi. Sono stati selezioni architetti e ingegneri: hanno formato un team multidisciplinare che svilupperà progetti concreti con la guida di un board di “insegnanti” formato da specialisti del design e della sostenibilità. Ogni corso è formato da tre fasi: la prima è Common Ground, propedeutica a tutti corsi, dove si terranno laboratori per sviluppare una solida base di conoscenze nel campo della sostenibilità. La seconda fase è Kick-off Project: si cerca di trovare una risposta a un problema con un progetto a scala locale. Infine, la fase Major Project: il progetto prende forma dopo un’attività di ricerca sul design e sulla strategia. I quattro corsi sono partiti i primi di settembre.
I corsi
Il corso “Architecture as a social business” è incentrato sulla trasformazione degli spazi urbani sulla base di principi di sostenibilità e cura ambientale. “Oggi – si legge nella presentazione del corso – l’industria delle costruzioni è responsabile del 50% delle emissioni della CO2 globali, e più della metà della popolazione vive in città che hanno un impatto fortissimo sull’ambiente. Il mondo del design è chiamato a ridisegnare gli spazi pubblici e ridurre il dispendio di energia”. Il corso “Post carbon architecture” è incentrato sulla scelta dei materiali e delle tecniche di costruzione che riducono l’impatto ambientale degli edifici. Il corso “The right to quality shelter” si occupa dell’ottimizzazione dell’energia e delle risorse naturali presenti in loco, del design adattato alle condizioni climatiche della zona, e del bisogno di migliorare le condizioni di vita dei paesi in via di sviluppo. Secondo l’Onu, 2.5 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi di base come l’acqua, l’energia e la sanità: l’obiettivo del corso “The right to quality shelter” dovrebbe essere quello di “creare dei professionisti in grado di capire quali strategie adottare per ridurre la vulnerabilità dei luoghi, incrementarne la resilienza per un futuro cambiamento economico e sociale”. Infine il corso in “Blu Design”: una specie di “workshop permanente” per definire lo sviluppo di prodotti e materiali sostenibili da proporre alle aziende. I progetti creati durante i corsi saranno presentati durante incontri e workshop con aziende del settore. I corsi costano 7.500 euro, ma la Scuola offre borse di studio.