Svolta nel social network più grande del mondo: ora anche i non vedenti possono conoscere il contenuto delle tante foto che vengono condivise ogni giorno grazie a una voce che descriverà loro il contenuto. Un’innovazione che può avere risvolti interessanti anche per l’attività didattica
Potrebbe cambiare la vita a molti studenti non vedenti: Facebook sarà accessibile anche a loro. Il “padre” di questa “invenzione” è Matt King, l’ingegnere di Facebook che a causa di una retinite pigmentosa ha perso la vista. Dall’esperienza personale è nata un’operazione che ha lo scopo di abbattere le barriere del social network più usato al mondo. Ogni giorno un miliardo di persone condivide immagini su Facebook: è la modalità più usata sulla piattaforma ed è anche quella che consente maggiore interazione. Numeri che hanno fatto riflettere King e lo staff di Mark Zuckerberg che si sono chiesti come rendere accessibile a tutti questa opportunità.
Una intelligenza artificiale racconta le foto
La sfida è diventata realtà grazie all’intelligenza artificiale, in grado di decodificare e descrivere le immagini caricate sul sito. La tecnologia in-house usata dal team di King ha sfruttato un software per il riconoscimento degli oggetti, permettendo quindi la descrizione dell’immagine e il riconoscimento di cibo e veicoli. Si tratta di un complesso procedimento che confronta delle foto e una volta accertata la corrispondenza procede ad una breve descrizione vocale. Stiamo parlando di concetti essenziali, di didascalie non sempre dettagliate ma pur sempre utili a chi non ha la vista. Nei giorni scorsi il servizio è stato attivato, in inglese, su IOS, sul sistema operativo di Apple per Iphone, iPod touch e iPad ma nel giro di poco tempo contano di renderlo disponibile anche per Android.
Abbattere le barriere
Lo staff sta lavorando da tempo a questo nuovo “prodotto” di Facebook: in futuro il meccanismo potrebbe essere in grado anche di rispondere ad eventuali domande che porrà l’utente. Un ulteriore passo potrebbe essere quello del riconoscimento facciale della persona ma questa novità sta incontrando diverse resistenze per questioni legate alla privacy. Non è la prima volta che i social network lavorano per l’inclusione degli utenti che hanno una disabilità: in passato anche Twitter aveva permesso di aggiungere una descrizione alle fotografie ma si trattava di un procedimento diverso.
Insegnare l’inclusione anche con i social
E’ un radicale cambiamento: i social network, dopo aver raggiunto larga parte della popolazione, ora puntano ad essere inclusivi, a creare delle opportunità per tutti. Si tratta dell’abbattimento delle barriere digitali che ancora esistono e che non permettono una fruizione per tutti della Rete.
Questa novità può essere molto utile a scuola, dove si potrebbero usare questi strumenti per l’attività didattica con i bambini non vedenti.
I supporti digitali non possono che essere visti di buon occhio da chi ogni giorno sta in classe: anche i social network, in quest’ottica, una volta diventati accessibili a tutti, possono costituire uno strumento di lavoro. Questa innovazione, dunque, potrebbe dare una nuova “veste” all’utilizzo del social durante le lezioni, e i ragazzi ne sarebbero sicuramente coinvolti. Inoltre, è un ottimo esempio di come la tecnologia possa diventare strumento di inclusione.