La società britannica sta pagando borse di studio triennali per Phd all’Università di Oxford: una strategia per assicurarsi le migliori menti in azienda
Se in Italia si parla molto di cervelli in fuga e della difficoltà di fare ricerca, all’estero c’è chi fa a gara per aggiudicarsi le menti migliori in azienda. I giganti dell’industria tech selezionano le menti già nelle aule universitarie e ora hanno cominciato a sovvenzionare dottorati per fare ricerca su argomenti di loro interesse. DeepMind lo sta facendo con i cervelli di Oxford, pagando loro la retta per Phd sull’intelligenza artificiale nella prestigiosa università.
DeepMind è la società britannica di AI che Google Alphabet ha acquisito nel 2014 per circa 400 milioni di sterline. Recentemente è stato pubblicato sul sito dell’Università di Oxford l’annuncio per 15 borse di studio a copertura totale per dottorati a partire da ottobre 2017, e tra gli sponsor c’era proprio DeepMind. Le borse di studio sono triennali e includono uno “stipendio” di almeno 14 mila sterline l’anno.
Per usufruirne, gli studenti dovranno studiare e fare ricerca sugli argomenti d’interesse di ogni sponsor. Naturalmente DeepMind è interessato ai settori dell’intelligenza artificiale, del machine learning, della sicurezza. Quello dell’AI è sicuramente uno dei temi emergenti dell’industria digitale e uno dei settori che caratterizzeranno le ricerche delle aziende per il 2017 e oltre (qui un’intervista a Kevin Kelly dove il guru indica l’intelligenza artificiale tra le tecnologie del futuro).
Per questo i giganti tech hanno antenne ben alzate verso tutti quei cervelli che potranno diventare gli esperti e gli innovatori di domani. DeepMind, che ha un ufficio a Londra con 400 persone, ha già assunto almeno una dozzina di ex alunni del dipartimento di Computer Science di Oxford e sembra voler proseguire questo metodo di reclutamento. Offrire una borsa di studio a copertura totale per tre anni è sicuramente un buon metodo per far entrare nel proprio laboratorio le menti migliori e toglierle dal mercato ad altri potenziali concorrenti come Facebook, Apple e Amazon che sono disposti a offrire a questi giovani ingegneri anche 100 mila sterline l’anno pur di assicurarsi talenti nei propri team.