Le “black women” nel Usa battono tutti negli studi, eppure il tasso di presenza di donne afro-americane in contesti manageriali o in posizioni politiche è ancora molto basso
Le donne afroamericane vanno all’Università, si laureano, seguono master e diventano dottori di ricerca e sono diventate il gruppo più istruito degli Stati Uniti, secondo uno studio del National Center for Education Statistics. Le “black women” in aula superano tutti, asiatici e bianchi. Una rivoluzione che, tuttavia, non si riflette ancora nel mondo del lavoro, come rileva l’Independent.
La carica delle “black girls”
Hanno voglia di emergere, scalare posizioni nella società, e fanno molto rumore. Tra il 2009 e il 2010, si sono aggiudicate il 68% degli associate’s degree (titolo di due anni post diploma che prepara gli studenti a una carriera universitaria o lavorativa). E ancora il 66% dei bachelor’s degree (titolo di laurea della durata di tre o quattro anni). Per finire il 71% dei master’s degree (titolo di studio universitario avanzato che dà accesso all’insegnamento). E il 65% di tutti i percorsi di dottorato assegnati agli studenti di colore.
Terminano il college prima dei colleghi
Lo studio offre anche altri dati su cui riflettere. Dal 1976 al 2012 la percentuale di studenti di colore che terminano gli studi è aumentata dal 10 al 15%, mentre quella relativa agli studenti bianchi si è ridotta dall’84 al 60%. E in questo le black women rappresentano la più alta percentuale (il 9,7%) degli iscritti nei college. Più di ogni altro gruppo etnico: 8,5% gli asiatici, 7,1% le donne bianche, 6,1% gli uomini bianchi.
Ancora lontane da ruoli manageriali e politica
A maggiore impegno negli studi, però, non corrisponde un miglioramento della condizione sul lavoro. Uno studio della American Association of University Women mostra che le donne di colore rappresentano solo l’1,5% dei leader nel settore privato, pur essendo l’8% della forza lavoro. In questo terreno se la passano peggio le donne ispaniche che occupano il 6% dei posti di lavoro e hanno solo l’1,3% dei ruoli manageriali. Dall’economia alla politica le cose cambiano di poco. Anche se un quarto dei membri della legislatura sono donne, solo un quarto di queste sono donne di colore.
Le multinazionali le snobbano
Un altro studio di Catalyst, organizzazione non profit che aiuta le donne a inserirsi nel mondo del business, mostra che anche se le donne di colore, le asiatiche e le ispaniche rappresentano oggi il 17% della forza lavoro all’interno per esempio delle S&P 500 (le aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione secondo Standard & Poor’s, ndr) meno del 4% di queste occupa ruoli manageriali. Le cose non migliorano cambiando classifica. Anche nelle 500 aziende americane migliori secondo Fortune il loro peso nei posti che contano è sotto il 3%: «Parlare oggi dell’annullamento di razza e genere è ancora prematuro e fuorviante in un contesto in cui le donne vengono ancora penalizzate da razza ed etnia» spiega il report.