Gli esperti spiegano come si può apprendere in grandi spazi aperti e come sperimentare la natura nelle scuole, o meglio le scuole nella natura
Molto spesso gli insegnanti, presi da programmi, risultati e obiettivi vedono la gita scolastica più come una seccatura che una fonte di apprendimento. Eppure il tempo trascorso fuori dall’aula scolastica può essere più utile all’apprendimento di molte ore di lezione frontale. Ci sono molte ragioni per cui uscire dalla classe dovrebbe essere una priorità, e molti modi per poter supportare i docenti in modo da poter superare tutte le difficoltà che affrontano ogni giorno. I vantaggi sono evidenti, come ad esempio imparare a conoscere e prendersi cura degli ambienti naturali, delle piante e delle creature che li abitano. L’esercizio fisico, inoltre, sviluppa forza e coordinazione. Gli esperti di formazione outdoor spiegano come l’istruzione al di fuori delle aule scolastiche può beneficiare gli studenti sia accademicamente che emotivamente.
L’attività fisica rende più felici
Il Guardian ha raccolto le testimonianze di alcuni insegnanti che spiegano le loro esperienze in fatto di educazione outdoor. Lisa Causer, insegnante di accoglienza alla Thorpe House School, racconta che appena i bambini abbandonano l’aula la loro salute mentale aumenta. L’apprendimento attivo e il gioco all’aria aperta sono essenziali per la salute e lo sviluppo dei bambini. La motricità aiuta i bambini a migliorare e conoscere le differenze nel loro corpo, prima e dopo l’esercizio fisico. L’attività fisica infatti rilascia endorfine, aumentando così il benessere psicologico e fisico. «Gli spazi esterni possono aiutare a trovare la calma e la concentrazione. La natura aiuta con la pratica della consapevolezza, sia all’interno che all’esterno – afferma Jon Cree, Preside della Forest School Association e coordinatore della formazione per i Bishops Wood Centre –. Essere soli con sé stessi, pur in compagnia dei coetanei, in un luogo all’aperto aiuta gli studenti a entrare in sintonia con il proprio “io” e concentrarsi sui propri pensieri e sentimenti, pur riconoscendo tutte le altre “cose” che entrano nella nostra testa. Spesso è un vero e proprio esercizio anti-stress».
Imparare da un albero
Paul Moseley, direttore esecutivo della Forest Schools Education, spiega che le attività all’aperto possono essere un potente strumento per esplorare le interazioni nella comunità e possono aiutare gli studenti a promuovere una cultura di collaborazione. Questi fattori creano un ottimo modo per esplorare auto-identità, autostima e altri tratti di formazione del carattere. Secondo Cherry Duggan, responsabile della scuola e dei giovani del WWF-UK, ai concetti insegnati in un ambiente naturale si possono portare elementi di attualità o di vita reale. Questo aumenta il lavoro in classe, aiuta gli studenti a sentire che il loro compito ha un senso reale e possono imparare come applicare le conoscenze in modo nuovo. «Spesso sentiamo dire che non c’è tempo per uscire all’aperto a causa delle pressioni dei programmi di matematica, italiano e lo studio di altre materie, ma dovremmo prendere tutte questi insegnamenti e portarli all’esterno. La ricerca mostra che l’apprendimento al di fuori della classe è più memorabile e più coinvolgente. Sicuramente avrà un impatto maggiore sugli studenti, invece di stare seduti in classe» spiega Victoria Wilcher, comunicazione e marketing manager per il Consiglio per l’Apprendimento di Fuori della classe.
Debbie Hicks, agricoltore e consulente educativo, spiega come anche un albero sia in grado di offrire una vasta gamma di opzioni di insegnamenti.
Ecco alcuni esempi: disegnare l’albero, guardare una caduta del seme e raccontare la sua storia in poesia. Creare dei volti da appendere sull’albero e raccontare la storia di cosa vedono una volta che i ragazzi fanno ritorno in classe. Studiare l’albero in ogni suo particolare, monitorare le variazioni delle foglie e utilizzare gli angoli per stimare l’altezza dell’albero. Le possibilità sono infinite.
Tutte le scuole possono mettere in pratica un insegnamento di questo tipo, come spiega Jo Taylor, capo di “apprendimento sostenibile”, un programma di supporto agli insegnanti per ispirare i bambini su sostenibilità e ambiente: «Ho lavorato con un sacco di scuole, guardando gli studenti so che possono apprendere molto di più all’aperto giocando con gli insegnamenti. Alcune scuole sono state benedette con giardini meravigliosi, altri purtroppo con asfalto e forse una fioriera. Ma si possono fare comunque molte cose anche in un parco giochi adiacente alla scuola, e se proprio si è impossibilitati ad uscire si possono vedere documentari sulla fauna selvatica, o fare esperimenti in classe con le piante».