Il costo della struttura per l’attuazione dell’agenda digitale guidata da Diego Piacentini potrà arrivare fino a 7 milioni per il solo 2016. Sarà a carico del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio
Ne avevamo stimati “a naso” 4 milioni, invece il costo della nuova struttura commissariale per l’attuazione dell’agenda digitale guidata da Diego Piacentini potrà arrivare fino a 7 milioni di euro per il solo 2016, ovvero per i prossimi tre mesi, a carico del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
I poteri di Piacentini
Come abbiamo visto, il commissario scelto dal premier Renzi avrà ampi e pieni poteri, non solo di rappresentanza e impulso nei confronti della Pubblica Amministrazione, ma anche, in caso di inadempienze, di sostituzione. In più, cosa di non poco conto, potrà richiedere dati, documenti e informazioni, coordinando e gestendo direttamente, in virtù dei poteri commissariali, le risorse umane e finanziarie a sua disposizione.
A livello puramente burocratico, secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 16 settembre, Piacentini sarà coadiuvato per due anni, fino al 16 settembre 2018, da uno staff tecnico amministrativo composto da 7 tra dirigenti e personale della PA e da una task force di 20 esperti e sviluppatori (anche se nella call pubblicata lo scorso 30 settembre se ne contano 19).
Quante persone lavoreranno per Piacentini
Per tutta la durata del mandato commissariale il governo metterà a disposizione di Piacentini:
– 1 dirigente con incarico di prima fascia appartenente ai ruoli delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni;
– 1 dirigente con incarico di seconda fascia appartenente ai ruoli delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive modificazioni;
– 5 unità di personale non dirigenziale appartenenti alla categoria A o B del personale del comparto
della Presidenza del Consiglio dei ministri, o ad essa equiparate, se appartenenti ad altre pubbliche amministrazioni;
– 20 esperti in possesso di specifica ed elevata qualificazione, nonché di significativa esperienza negli ambiti di attività oggetto del mandato commissariale, da nominare ai sensi dell’articolo 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, per la durata dell’incarico assegnato al Commissario e non oltre, cui spettano compensi onnicomprensivi lordi annui, determinati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, per un importo pro capite da quantificare in base al possesso dei requisiti indicati nell’allegato A al presente decreto.
Le retribuzioni dei 20 esperti del Team per la trasformazione digitale
Secondo l’allegato al decreto di nomina, diversamente a quanto finora riportato sul sito sono 20 le figure professionali esterne alla PA messe a disposizione del Commissario Piacentini e del consigliere per l’innovazione di Palazzo Chigi, Paolo Barberis. Nello specifico:
– 1 Esperto di architetture big data: fino a 200.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 10 anni, nella valutazione e nella supervisione delle architetture di big data all’interno di piattaforme digitali.
– 1 Esperto di cybersecurity: fino a 200.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 10 anni, nella valutazione e nella supervisione di infrastrutture, processi e pratiche di cybersecurity e security all’interno di piattaforme digitali.
– 1 Chief technology officer: fino a 150.000 euro
Esperto in possesso di consolidate competenze tecnologiche e manageriali e di comprovata esperienza, non inferiore a 7 anni, nella valutazione e nella supervisione di attività di ideazione tecnologica, prototipazione e implementazione su larga scala di progetti digitali.
– 1 Esperto sviluppatore mobile e app: fino a 150.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 7 anni, nella valutazione e nella supervisione dello sviluppo di applicazioni mobile e app.
– 1 Esperto di pagamenti digitali: fino a 150.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 7 anni, nella valutazione e nella supervisione di piattaforme di pagamento digitali.
– 1 Applied data scientist: fino a 150.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 7 anni, nella valutazione e nella supervisione di tecnologie di analisi di big data e linguaggi machine learning all’interno di progetti digitali.
– 1 Esperto di prodotto e UX/UI (esperienza utente / interfaccia utente): fino a 150.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 7 anni, nella valutazione e nella supervisione del disegno di prodotto e UX/UI (esperienza utente/interfaccia utente) all’interno di applicazioni web e mobile e piattaforme digitali.
– 1 Esperto di disegno e di contenuti: fino a 120.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 5 anni, nella valutazione e nella supervisione del disegno e dei contenuti per applicazioni web e mobile e piattaforme digitali.
– 1 Esperto in relazioni con gli sviluppatori: fino a 120.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 5 anni, nel costruire relazioni con le comunità di sviluppatori con una forte esperienza tecnica e di contributo su software open source per rendere di successo lo sviluppo di applicazioni web e mobile e piattaforme digitali.
– 1 Esperto in metriche e analisi dati: fino a 100.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 3 anni, nella valutazione e nella supervisione dello sviluppo di indicatori chiave di performance e metriche, programmi, test e ricerche che guidino soluzioni utilizzando tecniche computazionali e statistiche per supportare processi di decisi on-making strategici e tattici per piattaforme digitali.
– 1 Esperto in collaborazioni internazionali: fino a 100.000 euro
Esperto in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 3 anni, acquisita a livello internazionale in uffici digitali di Governi stranieri, nella valutazione e nella supervisione dello sviluppo di altri servizi pubblici digitali, sia in termini di definizione delle strategie digitali sia di realizzazione normativa, operativa e tecnologica.
– 3 Esperti sviluppatori software: fino a 100.000 euro
Esperti in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 3 anni, nello sviluppo di applicazioni web e mobile e progetti digitali.
– 4 Esperti in comunicazione e relazioni pubbliche istituzionali: fino a 80.000 euro
Esperti in possesso di comprovata esperienza, non inferiore a 2 anni, nei settori della comunicazione, delle relazioni pubbliche e con i cittadini, i media e le istituzioni, nello studio e nell’analisi di norme, politiche e strategie pubbliche per la crescita digitale, nonché nell’analisi dei processi amministrativi.
– 2 Esperti manager di progetti tecnici: fino a 80.000 euro
Esperti in possesso di comprovata esperienza tecnica, tecnologica e gestionale, non inferiore a 2 anni, acquisita nella gestione di progetti di sviluppo di applicazioni web e mobile e piattaforme digitali.
Quindi, alla fine, quanto ci costa?
A conti (ri)fatti, la task force della futura «startup» di Palazzo Chigi costerà 2 milioni 370 mila euro all’anno, 4 milioni e 740 mila euro per l’intera durata del mandato. Ma il decreto ne mette a disposizione fino a 7. Probabilmente, come abbiamo già scritto, al netto di tutti i costi di struttura (e infrastruttura). Che a questo punto è presumibile Piacentini abbia stimato almeno tra i 6 e gli 8 milioni per i prossimi 2 anni.
Aldo V. Pecora
@aldopecora