Un progetto della Fondazione Agnelli per aiutare le famiglie piemontesi in difficoltà con la didattica a distanza. La piattaforma Schoolr mette a disposizione la sua aula virtuale per fare lezione gratis
In tempi di Coronavirus la scuola ha fatto di necessità virtù e in pochissime settimane è approdata sul digitale. Trasformazione non esente da problemi, specie di tipo tecnico. A risentirne di più le famiglie meno attrezzate con la tecnologia (spesso anche le meno abbienti). Con l’obiettivo di facilitare lo svolgimento delle lezioni, la piattaforma dedicata alle ripetizioni online Schoolr ha messo a punto un sistema di scuola online che funziona come una specie di lavagna virtuale. Una delle più avanzate del momento. Che siano esercizi di matematica o versioni di latino, fogli di calcolo da scaricare o appunti da prendere, tutti gli strumenti sono a immediata disposizione dell’utente.
La lavagna come in classe
“Non c’è un applicativo da scaricare” sottolinea il Ceo di Schoolr Cristiano Scarapucci a Startupitalia. “Funziona come una lavagna fisica, ma con videoscrittura, e invece di una call su Skype gira tutto via browser”. Lo schermo può essere messo in condivisione tra studente e tutor, le lezioni si possono registrare e quindi rivedere, gli appunti possono scaricarsi anche da offline, è perfino possibile scansionare file. Un sistema che si avvicina insomma all’insegnamento tradizionale, quello che si svolge in luoghi fisici.
Il boom della didattica online
La startup di Scarapucci, 27enne romano, fondata a ottobre 2019 insieme al socio Sebastiano Dionisi, 34 anni, ha fatto “un balzo del 700% nel mese di marzo, quando è scoppiata l’emergenza Covid19” spiega Dionisi. In assenza di lezioni fisiche e della scuola, in tantissimi sono andati alla ricerca di spiegazioni di concetti sul web. E ad accorgersi di Schoolr è stata la Fondazione Agnelli. “Ci hanno contattato per il progetto #restoascuola, lanciato insieme al quotidiano La Stampa e alla fonazione Specchio dei tempi” prosegue Dionisi. L’idea era quella “di agevolare le famiglie più fragili, dove il digital divide si fa sentire di più, e impedire che gli studenti, lontani dai banchi, restassero indietro con l’apprendimento”.
Scuola online per gli studenti più a rischio
Il progetto, studiato per le scuole secondarie di primo e secondo grado, prevede due possibilità. La prima offre 5mila ore di didattica a distanza per piccoli gruppi. “Sulla piattaforma Schoolr gli insegnanti troveranno quel che occorre per fare didattica e tenere vivi i contatti con le proprie classi riorganizzandole per piccoli gruppi” si legge sul sito. L’alternativa sono le lezioni one-to-one, a cui possono aderire 100 scuole di Torino e del Piemonte, in questo caso avvalendosi dei tutor arruolati da Schoolr. Un’iniziativa “a favore degli studenti più a rischio di restare indietro” è scritto.
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Lezioni gratis a chi è in difficoltà
La Fondazione Agnelli ha finanziato l’operazione della scuola online con 150mila euro, “pertanto i tutor saranno regolarmente retribuiti” chiarisce Scarapucci. Per molti di loro si tratta di un lavoro a tempo pieno. “Alcuni arrivano a guadagnare anche 1200 euro al mese con tariffe medie che si aggirano sui 18-20 euro l’ora”. Su Schoolr ce ne sono 500, selezionati in base alla laurea, che deve coincidere con la materia dell’insegnamento. In più, requisito essenziale, “devono essere avvezzi all’insegnamento a distanza”. Ci si accorda sull’appuntamento, sulle tariffe, e per lo studente in difficoltà la soluzione è a portata di mano.
“Tutti sanno cosa significa un’aula virtuale”
L’educazione a distanza si sta ritagliando una quota di mercato inaspettata, attestandosi come uno dei settori a cui la crisi sanitaria – che ha invece affossato interi comparti dell’economia – ha messo il turbo. L’emergenza “ha portato a un balzo in avanti per il digitale che nella scuola avremmo avuto nella migliore delle ipotesi in cinque anni” commenta Scarapucci. Adesso qualunque genitore “sa cosa significa un’aula virtuale”. Per la neonata Schoolr si prospettano mesi di crescita.