Seconda edizione della manifestazione del Comune di Milano per promuovere lo studio delle materie tecnico-scientifiche e combattere gli stereotipi di genere. Ma quest’anno la maratona si apre anche ad arte e design
Da quest’anno STEM diventa STEMA. Basta una sola lettera per portare grandi cambiamenti. La lettera in questione è la A, che sta per arte. Concetto imprescindibile per lo sviluppo di un Paese come il nostro.
La seconda edizione di #STEMintheCity, la manifestazione organizzata dal Comune di Milano per promuovere la diffusione delle discipline tecnico-scientifiche e delle nuove tecnologie digitali come base formativa necessaria ad assicurare un futuro professionale alle nuove generazioni è stata presentata ieri a Palazzo Reale. Presenti il Vicesindaco Anna Scavuzzo, gli assessori Cristina Tajani e Roberta Cocco, il rettore del Politecnico Ferruccio Resta e Sandra Mori, presidentessa di Valore D.
Una nuova sfida
Abbattere gli stereotipi che ogni anno rischiano di allontanare bambine e ragazze dai percorsi tecnico-scientifici e creare le condizioni migliori per avvicinare le donne alle “carriere STEM” (acronimo dall’inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics).
Questo l’obiettivo che si pone #STEMintheCity attraverso eventi e percorsi di formazione che coinvolgono il sistema educativo della Città metropolitana, dalle scuole fino all’Università. Con un occhio attento anche al mondo del lavoro e a quelle occasioni di incontro che generano opportunità di inserimento e collaborazione.
Una seconda edizione che si apre però anche al cambiamento, come racconta Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici. “Dopo la prima edizione che ha registrato numeri importanti, quest’anno lanciamo anche un’altra sfida aggiungendo la A di Arts accanto all’acronimo STEM. Perché il digitale investe ogni settore, anche le professioni artistiche e creative”.
Maratona e inspirazione
L’auspicio, dunque, è ripetere i buoni numeri dell’edizione 2017. Con 3.000 partecipanti ai numerosi eventi realizzati e il contributo di 50 partner. E poi 138 speaker ad alternarsi sul palco 138, 84 attività di formazione organizzate e l’adesione di 5 Università milanesi all’iniziativa.
“L’edizione passata sarà un esempio da prendere come riferimento e magari anche superare”, spiega Anna Scavuzzo. “Sono stati 4 giorni intensi di laboratori, spettacoli teatrali e incontri con persone significative. Da una pilota di EuroFighter a una ricercatrice in Biologia molecolare. Insomma, una maratona e un vero percorso d’ispirazione, come sarà anche la prossima edizione”.