Da Enjoy a Car2Go passando per l’elettrico Share’ngo fino agli ultimi arrivati come Zig Zag e i nuovi progetti 2hiresharing e Scuter. Senza dimenticare la flotta del Campidoglio
Anche Roma sembra finalmente entrata nell’era dello sharing per la mobilità a tutto tondo. Con l’esordio a giugno dello scooter sharing di Enjoy e, pochi giorni fa, di un servizio simile ma legato a una startup locale con forti ambizioni (Zig Zag), ora l’offerta di veicoli – a motore, delle bici neanche l’ombra – condivisi a flusso libero (e non solo) nella capitale è più che soddisfacente.
Roma però non è del tutto coperta
Il problema rimane semmai legato alla superficie coperta. Tutte le piattaforme, senza distinzione, impediscono di lasciare il mezzo – che sia una Smart di Car2Go, una Fiat 500 rossa di Enjoy o un Tricity 125 di Zig Zag – in zone piuttosto popolate della città. Rimane per esempio escluso il quadrante Sud-Est, senza dubbio il più penalizzato, visto che tutti i servizi a flusso libero si fermano a piazza Re di Roma sulla via Appia o poco oltre, ad Arco di Travertino, lasciando fuori una larga fetta di Tuscolano, Centocelle, Alessandrino, Collatino, Pietralata, Nomentano risalendo verso Nord. E ancora, girando intorno al centro, Tor di Quinto, Portuense, Magliana.
Le diverse aree coperte dai servizi
Le differenze sono ovviamente molte, anche all’interno dello stesso servizio. Per esempio l’area coperta da Enjoy auto è diversa da quella degli scooter. C’è un buco fra la bolla dell’Eur e il resto della città nel secondo caso, mentre nel primo l’area è continuativa. Non significa, in questo come negli altri casi, che non si possa uscire da quel perimetro ma solo che è necessario rientrarvi per lasciare il veicolo e terminare correttamente il noleggio.
Oltre ai player più nuovi si muovono startup come appunto Zig Zag o Scooterino (che però è una sorta di scooter pooling), il vecchio car sharing del comune – che propone Fiat 500, 500L e Citroen C3 ma anche altri modelli fra cui Doblò, Fiorino e Lancia Y e non è a flusso libero – o Share ‘n Go, presente anche a Milano e Firenze con le sue microcar elettriche. Vediamo come funzionano nel dettaglio.
1. Enjoy
La piattaforma di Eni con Trenitalia, Fiat e Piaggio vanta in città circa 600 Fiat 500 1.2 69 cv (anche se al momento della nostra ricerca ne erano disponibi solo 375) e 300 Piaggio Mp3, gli scooter a tre ruote in versione 300LT Business Abs. Nel primo caso mettersi alla guida costa 25 centesimi al minuto, nel secondo 35.
Esistono ovviamente anche altre modalità come un noleggio di 24 ore (rispettivamente 50 o 60 euro). Il limite incluso è 50 chilometri per ciascun noleggio. Dopo, ogni chilometro costa 25 o 35 cent. L’iscrizione è gratuita e occorrono, come in tutti gli altri servizi, documento d’identità, codice fiscale, patente italiana A o B a seconda del mezzo scelto e una carta di pagamento (credito o prepagata) intestata all’utente.
2. Car2Go
Protagonista, lo scorso anno, di un clamoroso addio alle periferie, il servizio del colosso tedesco Daimler (Mercedes-Benz e Smart fra i tanti brand) presente anche a Firenze, Torino e Milano oltre che in nove Paesi del mondo fra cui gli Stati Uniti, sfoggia un’iscrizione a pagamento (9 euro ma equivalenti a 15 euro di bonus da spendere entro un mese). Si pagano 29 centesimi al minuto, 14,90 euro all’ora, 59 euro per 24 ore ma il listino è lungo e caro. Le Smart fortwo sono 600 e, secondo informazioni dello scorso giugno, le registrazioni hanno superato quota 80mila.
3. Share‘ngo
Servizio di microcar elettriche a flusso libero presente anche a Milano o Firenze. Il lancio lo scorso febbraio con una cinquantina di ZD1, i quadricicli cinesi a due posti prodotti dalla Xin Da Yang Electric Vehicles, sussidiaria del gruppo Geely (proprietario di Volvo) con autonomia da 120 chilometri. La registrazione costa 10 euro e comprende i primi 30 minuti di guida gratuita e la Share’ngo Card (per aprire l’auto anche senza smartphone). Costa 28 centesimi al minuto per la marcia e 10 per la sosta. Ma ci si può costruire un profilo su misura e dunque spendere meno, fino a 10 cent al minuto. Ah: il chilometraggio per singola corsa è illimitato e per le donne le corse notturne sono gratuite dall’una alle 6. L’area di sosta è tuttavia molto ristretta: a parte la solita mutilazione del quadrante Sud-Est non sono coperti l’Eur né l’area Nord (ponte Milvio e Flaminia urbana scoperte).
4. 2hiresharing
Si tratta del primo servizio di scooter sharing elettrico a Roma. Frutto di un’iniziativa locale legata al programma Luiss Green Mobility (in collaborazione con Mercedes-Benz e Intesa Sanpaolo) non ha alcun costo di abbonamento e sfodererà una flotta di 100 scooter elettrici. Ma deve ancora spiccare il volo, si partirà a breve con una sperimentazione limitata a pochi mezzi.
5. Zig Zag
Altra startup innovativa lanciata a metà luglio. Già operativa, conterà 200 Tricity Yamaha 125, anche questi scooter a tre ruote, entro settembre e 450 entro la prossima primavera. Funziona come gli altri servizi – registrazione in quattro passi con validazione della patente – copre una superficie inferiore a Enjoy (lasciando per esempio fuori l’Eur, ma i fondatori Emanuele Grazioli e Diego Rocca ne hanno assicurato un allargamento) ma costa meno della concorrente: 29 centesimi al minuto contro i 35 di Enjoy, 14,90 euro all’ora o 59 al giorno. La gestione della flotta è della multinazionale Ald Automotive.
6. Car sharing Roma
Si tratta del car sharing comunale, che ha attraversato fasi complesse e affronta ogni giorno le problematiche relative agli stalli, spesso occupati dalla sosta selvaggia. Quello del Campidoglio non è infatti un servizio a flusso libero ma si avvicina al noleggio tradizionale: i veicoli, di molti tipi e per ogni esigenza, dai monovolume alle utilitarie (c’è anche un van Nissan e-NV200 elettrico in partnership con Eni) vanno prelevati e riconsegnati nello stesso parcheggio. Per giunta il servizio si può utilizzare solo dietro abbonamento annuale e prenotando il mezzo con almeno 15 minuti d’anticipo.
I parcheggi sono 110 e il parco auto conta 160 vetture, anche se per il 2016 erano stati annunciati potenziamenti. Costa 120 euro l’anno, 150 nella formula famiglia e 250 per le aziende. A queste tariffe vanno aggiunte quelle orarie (il noleggio può andare da una a 72 ore) che variano con la tipologia di veicolo e la fascia oraria. Tutto abbastanza complesso. Per le auto piccole, per esempio, si va da 2,50 euro l’ora fra le 7 e le 24 e 1,40 dopo mezzanotte, sabato, domenica e festivi. Prezzi che aumentano fino a 3,30 per i veicoli grandi.
Il costo a chilometro va invece da 49 a 65 centesimi fino a 150 chilometri per poi scendere. Ci sono anche tariffe giornaliere dai 36 ai 48 euro, a calare (in proporzione) fino a cinque giorni. La procedura d’iscrizione è piuttosto arzigogolata. Mai decollato il progetto di integrare questa flotta di veicoli elettrici, cioè con le famose 1.500 auto elettriche entro il 2017 annunciate dall’ex sindaco Ignazio Marino per il Giubileo. La sua giunta sbagliò a scrivere la delibera appesantendo il percorso burocratico per l’azienda francese Bolloré e per le sue Bluecar.
7. Scooterino
Ha esordito lo scorso autunno. Scooterino è in realtà una specie di scooter pooling, una Bla Bla Car cittadina su due ruote. Si condivide infatti il tragitto con uno scooterista che passa a prenderci a fronte di un rimborso spese. Basta scaricare l’applicazione, richiedere un passaggio (anche se l’area servita non è segnalata) e si sceglie il centauro preferito. Fondato da Oliver Page e Francesco Rellin, propone un rimborso su base chilometrica (un percorso da piazza Mazzini a corso Italia può costarvi circa 4 euro) e s’inserisce dunque all’interno di una famiglia di servizi sensibilmente diversa dalle piattaforme precedenti.
8. Scuter
Ideato da Gianmarco Carnovale, il servizio di curiosi tricicli elettrici dovrebbe debuttare nella Capitale il prossimo autunno. L’aspetto interessante dovrebbe essere la gestione della flotta: dovrebbero infatti esserci offerte e sconti per chi sposterà il ciclomotore da zone isolate ad altre più centrali, lanciando così una modalità freemium regalando pezzi di tragitto in cambio di collaborazione. Staremo a vedere.