L’Emirato vuole diventare città laboratorio per le self driving car
Di recente Cruise ha dato il via al proprio servizio commerciale di robotaxi a San Francisco. Si tratta di auto a guida autonoma che si possono prenotare via app, vengono a prendere il passeggero e lo portano a destinazione. Muovendosi, ca va sans dire, nel traffico. Come si legge su TechCrunch la stessa azienda ha siglato una partnership con la Roads and Transport Authority (RTA) di Dubai per proseguire un discorso sulla guida autonoma che già da tempo interessa l’Emirato. Lo scorso anno vi spiegavamo che Dubai ha un obiettivo: quattro spostamenti su dieci dovranno essere con le self driving car entro il 2030. Al momento la quota si è un pelo abbassata, ma sempre ambiziosa è.
Presto due Chevrolet Bolt inizieranno a girare per le strade di Dubai per mappare il territorio e raccogliere più dati possibili sul contesto, preparando così il terreno alle fasi successive. Il processo vi potrebbe ricordare quello che fanno le automobili di Google per Maps. Dagli accordi presi con la RTA, Cruise sarà il fornitore esclusivo di Dubai per la guida autonoma dei robotaxi. Inizialmente si pensava che nella città sarebbero stati introdotti i Cruise Origins, piccoli shuttle che potrebbero ospitare fino a sei passeggeri. Tuttavia questi veicoli non sono al momento in produzione.
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Potrebbe essere che a Dubai Cruise utilizzerà dunque i suoi modelli Chevy Bolts, già testati su strada. Per quanto riguarda infine il percorso burocratico e normativo, la società americana ha già superato i passaggi di sicurezza in California e ora è chiamata a confrontarsi con un contesto differente. Dubai ha obiettivi chiari: diventare una città laboratorio e modello per lo sviluppo della guida autonoma, sia per quanto riguarda le auto sia per altri mezzi di trasporto.