Dall’Italia arrivano le nanotecnologie per proteggere le abitazioni, isolare gli edifici e proteggere i beni artistici e architettonici. L’amministratrice di NanoSilv, Luisa De Colle, spiega come le case del futuro avranno mura “efficienti” e rispettose dell’ambiente.
In un futuro non troppo lontano le nostre case potrebbero combattere l’inquinamento ed essere in grado di “pulirsi da sole”. Merito delle nanotecnologie che promettono di rivoluzionare le modalità con le quali le pareti riusciranno a gestire calore, energia e agenti inquinanti. Lavorando su una scala 100.000 volte inferiore al diametro di un capello infatti, le nanotecnologie permettono di migliorare le proprietà dei materiali rendendoli “intelligenti”. Alla NanoSilv di Rovigo sono in prima fila nello sviluppo di nanotecnologie applicate al mondo dell’edilizia. Agendo sulla morfologia delle nanoparticelle contenute nel materiale, i ricercatori veneti sono riusciti a realizzare soluzioni innovative e sostenibili per migliorare l’efficienza energetica, l’isolamento e la pulizia di edifici e monumenti.
Microrivestimenti innovativi contro l’inquinamento
Il progetto VIIAS – Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute – del Ministero della Salute ci ha recentemente messo in guardia sui rischi dell’inquinamento sulla nostra salute. A quanto si evince dallo studio, gli inquinanti a cui siamo esposti accorciano mediamente la vita di ciascuno di noi di almeno 10 mesi ed ogni anno nel nostro paese circa 30mila decessi sono causati dall’inquinamento atmosferico. Un fenomeno questo, che i ricercatori NanoSilv cercano di arginare grazie ad un innovativo microrivestimento – SurfaShield – che sfruttando la luce naturale riesce a distruggere sostanze inquinanti e batteri. Questo fotocatalitico è in grado di agire sugli ossidi di azoto, protagonisti delle reazioni chimiche nell’atmosfera che producono ozono, trasformandoli in acido nitrico, più facilmente gestibile. “Il suo effetto è di disgregare le sostanze organiche e inorganiche che si depositano sulle superfici. Per i sanitari poi, diventa battericida e fungicida: se pensiamo a piscine e luoghi pubblici dove si cammina scalzi è davvero interessante” ha spiegato Luisa De Colle, amministratore delegato Nanosilv.
Mille metri quadri di superficie in cemento trattata con questa innovativa soluzione può dare un contributo relativo alla riduzione del NOx nell’aria pari a quello di 56 alberi adulti.
Pareti “intelligenti” per gestire l’efficienza energetica
Recentemente Nano Silv ha presentato le sue ultime creazioni al Made Expo, la grande fiera dedicata all’edilizia e al design. Tra le varie formulazioni nano tecnologiche esposte a Milano, una in particolare promette di trasformare il “comportamento” delle nostre case, che potrebbero diventare così più efficienti e capaci di pulirsi autonomamente. Si chiama SurfaPaint ThermoDry ed è la prima pittura certificata per il risparmio energetico in Europa.
“Applicato all’esterno di una casa d’estate il calore del sole non entra più ma resta all’esterno perché viene riflesso verso la fonte di calore”, ricorda De Colle. Questo microrivestimento riflettendo la regione infrarossa del calore, può portare ad un risparmio di energia fino al 30%. Ed anche l’ambiente ringrazia, perché in questo modo c’è minore dispendio di energia per rinfrescare gli interni e minore emissione di Co2. Questo additivo poi, è in grado di rendere qualsiasi pittura idrorepellente, permettendo così ai muri delle nostre case di non bagnarsi e di essere autopulenti. L’acqua infatti forma delle gocce sferiche che, scivolando via sulla patina di vernice, raccolgono sporco, virus e batteri.
In futuro tutti i nostri oggetti diventeranno “autopulenti”
Le nanotecnologie green di Nanosilv, già testate con successo all’estero, potrebbero essere adottate anche nel nostro paese per preservare da inquinamento e intemperie edifici storici e monumenti. “Un’esigenza molto sentita in Italia vista la necessità di conservare i beni artistici ed architettonici”, ha sottolineato De Colle. “Un obiettivo da coniugare con le richieste di sostenibilità che arrivano da più parti […], per contribuire alla trasformazione delle città italiane in vere smart city”.
In realtà presto anche le nostre automobili e perfino i vestiti potrebbero diventare immuni all’azione della polvere e dello sporco. Merito di una vernice superidrofobica, questa volta in arrivo dal Regno Unito. Un team di ricercatori dello University College of London infatti, sta sperimentando una sostanza che sembra funzionare estremamente bene su una grande varietà di superfici diverse. Potrebbe essere applicata dunque su moltissimi materiali, come metallo, vetro, carta e tessuti. Anche questa particolare vernice – basata su nanoparticelle di biossido di titanio – potrebbe trovare presto applicazioni in campo industriale e fare capolino nella nostra vita molto prima di quanto si pensi.