Si chiama Sorek, ed è il più grande impianto di questo tipo al mondo. Produce acqua a un prezzo bassissimo, grazie a nuove tecnologie
L’acqua è il bene più prezioso, ma anche quello che scarseggia di più, perciò le tecnologie in grado di produrre acqua pulita sono sempre più importanti. E desalinizzare l’acqua di mare è una strada che Israele percorre al galoppo negli ultimi anni, con l’obiettivo di assicurarsi l’indipendenza idrica per i prossimi decenni.
Una tecnologia low-cost (per davvero)
Poiché gli alti costi dell’energia richiesta per mettere in moto i macchinari non deve essere troppo elevata rispetto ai volumi di acqua prodotta, Israele, pioniere anche in questo, ha trovato il modo di produrre acqua a un costo più basso delle tecnologie precedenti con l’impianto di desalinazione più grande al mondo situato a sud di Tel Aviv. L’acqua lì prodotta dai processi di dissalazione è la più economica nel mondo: 58 centesimi di dollaro per metro cubo, cioè 50 centesimi di euro al metro cubo, che significano secondo le stime, dai 300 ai 500 dollari all’anno per nucleo familiare.
Ma come fanno?
Per ottenere questi risultati il nuovo impianto costruito dall’ Israel Desalination Enterprises per il Governo Israeliano, Sorek, è stato costruito a tempi di record e terminato alla fine del 2013. Solo ora però comincia a lavorare a pieno regime: 627.000 metri cubi di acqua al giorno, un’enorme quantità, che per Israele fa la differenza.
L’acqua di mare dissalata è diventata in un solo decennio un pilastro della rete idrica israeliana: solo 10 anni fa il paese si basava interamente acque sotterranee e pioggia, mentre oggi vi sono quattro quattro impianti di desalinizzazione dell’acqua marina in esecuzione (Sorek è il più grande) che producono il 40 per cento del rifornimento idrico del paese. Entro il 2016 si dovrebbe toccare il 50% dell’approvvigionamento idrico nazionale
È tutta una questione di tecnologia
Ma perché l’acqua prodotta sa Sorek costa meno? La tecnologia si basa sulla cosiddetta Osmosi Inversa (RO), una tecnica che prevede che l’acqua venga pressata verso una membrana polimerica che trattiene l’apporto salino. Il punto è che per ottenere una pressione tale da permettere la produzione di acqua pura, sono necessari grossi quantitativi di energia, che rimangono il principale problema dell’Osmosi Inversa.
L’impianto Sorek incorpora invece una serie di miglioramenti tecnici che lo rendono più efficiente: grazie a pompe ad alta efficienza, tubi più grossi di 16 pollici di diametro invece di 8 pollici, dispositivi per il recupero energetico proprietario (Energy Recovery System), il costo dell’acqua risulta sensibilmente più basso.