La vendita di alimenti “senza” qualcosa sta segnando aumenti a due cifre. Dall’Ogm ai pesticidi (+20%), dal glutine (+50%) ai conservanti, biologico e naturale attirano sempre di più i consumi. Ecco quanto
E tutta una corsa al free, al green, al bio e al “no”. No Ogm, no coloranti, no pesticidi, no cionservanti. e mica è roba da poco: si va dall’aumento del 50% degli acquisti di alimenti senza glutine al +20% di quelli biologici senza l’uso della chimica fino al boom dei prodotti garantiti Ogm free. Una vera e propria crescita a due cifre in Italia nel 2015 che riguarda i consumi di cibi “senza”, stando a un’analisi della Coldiretti che indica questo come il segmento più dinamico della tavola dove i consumi sono stati praticamente stagnanti nell’ultimo anno.
No Ogm, l’agricoltura più green d’Europa
A sostenere i consumi è il fatto che l’agricoltura italiana è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop e Igp che salvaguardano tradizione e biodiversità, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, la più vasta rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometro zero che non devono percorrere lunghe distanza con mezzi di trasporto inquinanti, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare Ogm (organismi geneticamente modificati) come avviene in 23 Paesi sui 28 dell’Unione Europea.
Il boom dei produttori bio
In Italia c’è anche il maggior numero di agricoltori biologici a livello europeo secondo un’analisi Coldiretti su dati Sinab: il nostro Paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente, con la superficie coltivata superiore al milione di ettari. Le aziende bio italiane, avverte Coldiretti, sono il 17% di quelle europee, al secondo posto la Spagna (30.462 imprese, 12% dell’Ue) e la Polonia (25.944, 10% di quelle europee).
Il 70% degli italiani pronto a pagare di più
Ma naturalmente molta parte, in questa impennata di consumi, ce l’hanno l’attenzione per il benessere, la forma fisica e la salute, oltre che la crescente diffusione di intolleranze alimentari. Una tendenza in forte ascesa nonostante il sovraprezzo da pagare, visto che il 70% degli italiani è disposto a pagare di più un alimento del tutto naturale, il 65% per uno che garantisce l’assenza di Ogm, il 62% per un prodotto bio e il 60% per uno senza coloranti, secondo l’ultimo rapporto Coop. Gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare un incremento record del 20% con più di un italiano su 3 che dichiara di acquistare cibo bio o natural. E sono 15 milioni le persone che mettono nel carrello prodotti locali a chilometro zero, mentre ad acquistare regolarmente prodotti tipici legati sono ben 2 italiani su tre, secondo l’indagine Doxa per Coop.