La challenge della Luiss Business School per avvicinare i talenti femminili al mondo dei data analytics
Dopo cinque mesi di attività si è conclusa Data Girls, una challenge tra studentesse e studenti dei differenti Master della Luiss Business School lanciata all’interno del progetto GROW – Generating Real Opportunities for Women. L’obiettivo è stato mettere insieme competenze di varie aree disciplinari e consentire soprattutto a giovani talenti femminili di approcciarsi al mondo dei data analytics per risolvere casi aziendali concreti partendo proprio dai numeri e dai dati.
Data Girls: le vincitrici
Tra le quattro aziende che hanno partecipato c’è stata anche Terna che, dopo una selezione interna fra tre team di iscritti alla Luiss Business School, ne ha selezionato uno tutto al femminile (composto da Bianca Francesconi, Chiara Ciccarelli, Helena Da Rocha Romani, Valentina Bez, Arianna Lampitiello e Arianna Meloni) per prendere parte alla sfida finale con i talenti proposti dalle restanti tre aziende in gara. Il loro progetto, legato all’efficientamento energetico di un’azienda di imbottigliamento di acqua minerale, è stato giudicato il migliore. Terna è impegnata da tempo sui temi della parità di genere e dell’analisi dei dati. Su quest’ultima, da Piano industriale 2021-2025, prevede un investimento di circa 900 milioni di euro in innovazione e digitalizzazione nei prossimi cinque anni.
Terna e Avvenia, tutor del team
«Abbiamo scelto di partecipare perché vogliamo avvicinare sempre più donne e talenti al mondo dei dati e alle tematiche energetiche – spiega a StartupItalia Anna Satta, ingegnere ambientale e Innovation Analyst di Terna– l’obiettivo era condividere il nostro know how tecnico e specialistico con il mondo esterno sensibilizzando i partecipanti sulla crescente necessità di tecnologie digitali per soluzioni intelligenti di gestione dell’energia e della potenza».
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Il team vincitore ha raccolto la challenge di Terna, che richiedeva ai partecipanti di trovare una soluzione di efficientamento energetico per un’azienda di imbottigliamento di acqua minerale con cui Avvenia, l’Energy Service Company del gruppo Terna, aveva già collaborato. «Lavoriamo da oltre 20 anni con grandi realtà industriali del mondo manifatturiero – aggiunge Valeria Campaniello, Chief Technical Officer di Avvenia, che insieme ad Anna Satta ha seguito come tutor il team – grazie a un software IBM le studentesse hanno elaborato i dati e da lì hanno costruito una bozza di strategia industriale tutta incentrata su Rita, una bottiglietta in pet riciclato nata dall’economia circolare».
Rita: una bottiglia con visione
Questo materiale, allo stato attuale, costerebbe di più a un’azienda, ma in vista dell’introduzione della plastic tax, il team ha concluso che i costi aumenteranno comunque: la scelta strategica migliore potrebbe essere dunque quella di puntare su materiali che rispettano l’ambiente e rafforzano la transizione ecologica. «Le ragazze hanno vinto grazie alla loro valutazione di contesto e di mercato davvero approfondito – spiegano le tutor del progetto Terna – hanno contattato stakeholder e studiato soluzioni di marketing per conquistare nuove fette di mercato. Nella presentazione finale hanno perfino proposto un’idea di landing page».
Il contatto diretto con l’azienda è stato un valore aggiunto del percorso di Data Girls, che ha consentito alle studentesse della Luiss Business School di conoscere un grande player industriale e lavorare a un case study concreto con incontri e riunioni da remoto. «Anche se non hanno un background tecnico – concludono Satta e Campaniello – le ragazze hanno capito che grazie alle loro competenze potevano comunque operare nel mondo dei data analytics e arrivare a un ottimo prodotto finale».