Così si alimenteranno (in parte) i data center nello Stato di Washington entro fine decennio
A partire dal 2028 Microsoft consumerà almeno 50 megawatt di elettricità generata dalla tecnologia di fusione nucleare della startup Helion. L’obiettivo del gigante di Redmond è alimentare mediante energia pulita i propri data center nello Stato di Washington. Come tante altre società l’obiettivo di Microsoft è raggiungere la neutralità carbonica entro la fine del decennio. In questa sfida la tecnologia green è fondamentale per ridurre le emissioni e diversificare le fonti. Il nucleare, da molti ritenuto energia pulita, sta tornando al centro del dibattito grazie a passi avanti nella ricerca e nello sviluppo.
Nel 2021 Helion ha raccolto 2,2 miliardi di dollari in un round di Serie E guidato da Sam Altman, figura oggi stranota nel panorama tech grazie al successo di ChatGPT, il software di intelligenza artificiale sviluppato dalla sua startup OpenAI (qui trovate la sua storia). Per decenni la fusione nucleare ha rappresentato un Santo Graal tecnologico che avrebbe garantito energia pulita e al tempo stesso rischi ridotti e minori scorie. Tra i nodi da sciogliere c’è la questione legata all’energia necessaria per attivarla, finora giudicata eccessiva.
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«Se Helion avrà successo potremo evitare il disastro climatico e offrire una qualità di vita migliore alle persone», ha dichiarato lo stesso Sam Altman. L’accordo tra Microsoft ed Helion è interessante anche alla luce dei legami tra il Ceo di OpenAI e Microsoft, Big Tech che ha investito 10 miliardi di dollari nella società madre di ChatGPT.
Tra gli obiettivi principali di Helion c’è la commercializzazione della sua tecnologia di fusione nucleare nel mercato delle aziende. In prospettiva la capacità computazionale di Microsoft è destinata ad aumentare e di conseguenza la richiesta di energia per far funzionare i servizi. Appoggiarsi a energia pulita, dalle rinnovabili al nucleare, consentirebbe di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.