Al suo sviluppo hanno contribuito un designer di fama internazionale, Yves Béhar, e alcuni ingegneri del MIT Media Lab. Assicura ai genitori un maggiore riposo con la promessa di calmare il neonato in un minuto. Tutto cercando di emulare il grembo materno.
Ci sono tecnologie che nascono con l’obiettivo di trasformare un oggetto comune in qualcosa in grado di semplificare la vita di milioni persone. Oggi vi raccontiamo un prodotto che potrebbe fare la fortuna di molti neo-genitori. Si chiama Snoo ed è una culla intelligente progettata da un designer svizzero, Yves Béhar, e alcuni ingegneri del MIT Media Lab, guidati da Dab Roy. Le promesse che vuole mantenere sono davvero importanti: meno notti insonni, meno occhiaie, più riposo per tutti. Soprattutto per il piccolo.
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Come funziona Snoo
Questa culla è in grado di calmare, e far riaddormentare, i neonati nel giro di un minuto. La sua tecnologia consiste in alcuni sensori che, installati all’interno, riescono a percepire i movimenti percependo il grado di agitazione del giovane ospite. A quel punto il sistema si adopera per riprodurre le stesse sensazioni e sicurezze che il bimbo provava all’interno del grembo materno. Infonde cioè quel senso di tranquillità provata durante i 9 mesi di gestazione: dal dondolio leggero, disponibile in 4 livelli e attivato da un sistema a piastre, alla melodia profusa da alcune piccole casse.
Un tuta-coperta (per la sua sicurezza)
Il neonato, inoltre, potrà essere avvolto in una particolare coperta, comoda come una tuta, che impedisce ribaltamenti, movimenti bruschi, eventuali ferite: «È una fascia particolare, ispirata all’ambiente uterino tanto familiare a chi la indosserà». Scrivono sul sito i suoi inventori. Ogni movimento della culla potrà essere seguito e corretto tramite l’applicazione dedicata che registra tutti i movimenti e pianifica programmi definiti.
Snoo costa poco più di 1000 euro ed è stato presentato il 22 ottobre alla conferenza dell’American Academy of Pediatrics di San Francisco. Insomma, si tratta di un dispositivo davvero intelligente che vuole combattere un dato su tutti: “Il 29% dei genitori non ricorda l’ultima volta in cui ha dormito per 8 ore”. Ora potrà sicuramente provare a farlo.