Il device con sensori interni è capace di monitorare una stalla e allertare l’allevatore qualora determinati parametri nell’ambiente superino i livelli di guardia
L’allevamento non è un gioco. È un’attività che dà grandi soddisfazioni, ma richiede anche tempo, fatica e molta passione. Tre concetti che, se uniti insieme, riescono a rappresentare bene Plinio, il device che, attraverso sensori di monitoraggio ambientale e tecnologia IoT vuole rendere più sostenibile e rispettoso delle normative europee sul benessere degli animali l’allevamento in spazi come stalle e suinifici.
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Le risposte del sensore
“L’idea alla base di questo progetto nasce da esperienze personali e dall’interesse per tutela dell’ambiente e degli animali”, esordisce Enrico Carta, CEO di Cynomys. Lui, insieme alle co-founder Fabiana Surace e Ambra Milani, ha lanciato questa startup nel 2016 e ora la sta vedendo crescere giorno dopo giorno. Tanto da essere arrivata tra le finaliste del programma di accelerazione internazionale della incubatore francese the camp.
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“Il monitoraggio di parametri come ammoniaca (NH3), acido solfidrico (H2S), anidride carbonica (CO2), metano (CH4), temperatura e umidità è fondamentale. Un ambiente malsano non ha ripercussioni negative solo per chi lavora a stretto contatto con gli animali, ma può favorire lo sviluppo di patologie pericolose anche per il consumatore finale”.
Al monitoraggio ci pensa Plinio, un piccolo device, facile da installare e che può essere personalizzato a seconda delle esigenze specifiche dell’allevatore. I sensori interni di Plinio, che copre uno spazio di 750m², rilevano nell’ambiente circostante dati che vengono raccolti nella piattaforma Cynomys e possono poi essere facilmente consultati su un qualsiasi dispositivo connesso da remoto (PC, smartphone, tablet) avendo conoscenza in tempo reale dei parametri nella stalla.
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L’allevamento predittivo
Dati che gli allevatori possono anche decidere di archiviare e conservare mediante certificazione blockchain. Dati importanti, dunque, e non solo per loro. Il database Cynomys raccoglie così un’enorme mole d’informazioni che possono avere un enorme interesse di studio.
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“Con l’ausilio dell’AI e del machine learning queste informazioni permetteranno agli allevatori di effettuare un intervento proattivo per risolvere i poteziali problemi prima ancora che questi si presentino”, spiega Fabiana Surace.
“Un’esperienza globale come quella vissuta a Seed&Chips ci ha dimostrato che oggi approfondire temi come agricoltura e allevamento innovativo è una necessità. Si parla, però, ancora poco di zootecnica e con Plinio vogliamo cambiare questa tendenza”.