Il batterio killer degli ulivi avanza a un ritmo di 2 km al mese. Contagiate già 21 milioni di piante. Adesso rischia di arrivare in Calabria. Abbiamo sentito il titolare del dicastero alle Politiche agricole alimentari e forestali
Le polemiche sul problema Xylella non accennano a placarsi, anzi. Tra le continue proteste degli agricoltori e quelle dei sindaci del sud Italia per il macero coatto delle piante, anche quelle potenzialmente sane, il batterio killer degli ulivi continua – inesorabile – a espandersi, risalendo dalla Puglia la Penisola. Abbiamo sentito sul punto il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio per capire la controffensiva del Governo.
Centinaio: “Stanziati fondi per la Xylella”
“Sto risolvendo una serie di questioni che si trascinano da anni”, ha affermato titolare del dicastero alle Politiche agricole alimentari e forestali. “Abbiamo fatto il Decreto Emergenza e ci abbiamo messo la strategia. Poi abbiamo fatto un altro decreto, che è quello che è stato approvato dalla conferenza Stato-regioni. Abbiamo messo soldi, nonostante qualcuno vada in giro a raccontare stupidaggini dicendo che i soldi non ci sono”.
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“I soldi – prova a tranquillizzare Centinaio – ci sono e sono stati stanziati 100 milioni di euro grazie al ministro Lezzi. L’Europa aggiungerà altri fondi quando verrà approvata quella parte del Decreto Emergenza. Io, sinceramente, tutte queste proteste veramente faccio fatica a capirle, anche perché noi siamo andati avanti per anni con qualcuno in Puglia che ci raccontava che la Xylella non esisteva. Andavano a fare le processioni per fare combatterla. Adesso invece la Xylella diventa un’emergenza nazionale. Comincio a far fatica a capirla certa gente”.
La tecnologia contro il batterio
Intanto, l’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr di Bari sta portando avanti lo studio che si avvale delle più moderne tecniche di telerilevamento aereo nel tentativo di scorgere gli esemplari malati ancora prima che gli effetti del batterio siano individuabili dall’occhio umano.
Lo studio, pubblicato su Nature Plants e portato avanti da 16 ricercatori coordinati dal professore spagnolo Pablo Zarco-Tejada, sembra aver dato risultati incoraggianti e potrebbe consegnare nelle mani di chi combatte la Xylella se non la cura definitiva almeno uno strumento per prevenire il contagio, evitando anche la distruzione e il macero indiscriminato delle piante sane, vero e proprio punto di attrito – come è noto – tra gli agricoltori e le istituzioni comunitarie.
L’infezione continua a espandersi
Questo batterio che infetta in poco tempo ulivi secolari, secondo Coldiretti, ha causato un danno di 1,2 miliardi di euro. Il panorama a cui si assiste è davvero spettrale, soprattutto se si pensa che la Xylella sta avanzando a una velocità di più 2 chilometri al mese.
Il contagio allo stato attuale ha già colpito 21 milioni di piante. Gli agricoltori lamentano che il Governo ha varato un decreto che interviene solo nella zona di contenimento e non nella zona infetta. Gli alberi non possono ancora essere espiantati e, quindi, è bloccato anche il reimpianto di altri. Un intero settore green è in ginocchio. A Lecce il mondo agricolo continua a scendere in campo per protestare, ma ciò che preoccupa di più è che l’infezione si sta espandendo verso Nord. E in Calabria già si teme l’arrivo del batterio.