Con Berlino il gigante USA aveva già raggiunto l’accordo per 6,8 miliardi di incentivi governativi. Ma, a quanto pare, non bastano
Secondo Bloomberg, che ha citato fonti riservate, Intel avrebbe chiesto altri 5 miliardi di euro di sussidi al governo tedesco per costruire la sua fabbrica di chip a Magdeburgo, capitale del Land Sassonia-Anhalt. Per lo stabilimento era già stato siglato un accordo che prevedeva 6,8 miliardi di euro di sussidi governativi, sui quale dovrà comunque esprimersi la Commissione Europea. Questa ulteriore richiesta potrebbe ritardare l’apertura dei cantieri, già posticipati lo scorso anno da Intel sempre sulla base di ragioni economiche.
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Il tema dei chip e dei semiconduttori è centrale per l’americana Intel, così come per gli Stati Uniti, che vogliono continuare a puntare sulle tecnologie di frontiera nella guerra commerciale con Pechino. Intel finora ha stanziato un piano da 88 miliardi di dollari in Europa, con un focus sia sulla Germania dove dovrebbe essere costruita una fabbrica; gli altri paesi che beneficerebbero di questi investimenti sono Irlanda, Francia e Italia. Anche se, a giudicare dalle negoziazioni in corso, nulla è garantito e questi piani pluriennali potrebbe subire modifiche sull’onda di fatti internazionali e decisioni politiche.
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Il Congresso USA ha approvato nel 2022 il Chips and Science Act, un pacchetto di provvedimenti e sussidi voluto dalla Presidenza Biden, il cui obiettivo è quello di concedere ingenti aiuti di Stato alle imprese affinché producano e installino buona parte della filiera sul suolo americano. Lo stesso vale anche per le batterie e l’automotive (ne abbiamo scritto in merito al pacchetto IRA per ridurre l’inflazione). Nel frattempo l’Europa non è l’unico mercato su cui Intel sta investendo: in Oriente il gigante USA ha intenzioni di puntare sul Vietnam.