Nuovo stabilimento annunciato dal Presidente Andrés Manuel López Obrador a Monterrey. Si attendono ora i piani di investimento
In Messico, a Monterrey, sarà costruita la nuova Gigafactory di Tesla, la società automotive guidata da Elon Musk. Ad annunciarlo è il Presidente Andrés Manuel López Obrador, al quale l’imprenditore sudafricano e uomo più ricco del mondo avrebbe garantito che lo stabilimento si farà. Della Gigafactory in questione si parlava da tempo: Musk stesso aveva visitato il Messico nel 2022 per discutere la faccenda. I dubbi sulla fattibilità o meno del progetto riguardavano soprattutto l’acqua, risorsa fondamentale: è stato deciso che nella struttura sarà utilizzata acqua ottenuta grazie a un sistema di riciclo sul quale però non sono stati dati ulteriori dettagli.
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Il fatto che il Messico non sia uscito dalla top list di Tesla di siti dove costruire le prossime Gigafactory si lega a quanto sta accadendo negli Stati Uniti, dove la presidenza Biden sta facendo di tutto per invogliare le aziende, soprattutto estere, a trasferire l’intera filiera nel paese a stelle e strisce. Non si tratta soltanto di incentivi: il pacchetto IRA – Inflation Reduction Act – supera i 350 miliardi di dollari. Accedere a questi fondi obbliga di fatto le società a localizzare la produzione gradualmente sempre di più negli USA e questo ha dato il via ad alcuni pesanti forfait che stanno indebolendo il mercato dell’automotive e delle batterie in Europa.
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Sempre Tesla, infatti, ha infatti specificato che il suo interesse per la produzione delle batterie si concentrerà soprattutto negli Stati Uniti, facendo intendere alla Germania che il ruolo della Gigafactory di Berlino potrebbe essere ridimensionato. Il pacchetto voluto da Biden è stato criticato da più fronti nel vecchio continente dove alleati politici di Washington stanno subendo gli effetti dei pesanti aiuti di Stato americani per sostenere la manifattura, con danni notevoli per l’industria europea. L’obiettivo a lungo termine di Biden è continuare a competere con la Cina sulle tecnologie e vincere quella sfida geopolitica. Il fatto che il Messico non sia stata sbianchettato dai piani di Tesla suona dunque di buon auspicio per il paese centroamericano. Che ora attende un annuncio ufficiale, piano di investimenti, stime sull’occupazione e molto altro.