Frutto di un crowdfunding su Kickstarter, questo metroidvania ora è arrivato sugli scaffali virtuali degli store di PC e console. Ed è davvero un bel vedere
Anche se Nintendo e Konami sono piuttosto avare di nuovi Metroid e Castlevania, moltissime startup e software house indipendenti negli ultimi anni si sono tuffate a pesce nella categoria dei metroidvania, che ormai va a braccetto con il genere dei soulslike per ciò che concerne il sistema di combattimento. Non ultimo questo curioso esperimento di Aurogon Shanghai che prima ha raccolto il favore del pubblico con un crowdfunding di successo e ora sembra proprio destinato a raccogliere le opinioni favorevoli della critica. Perché Afterimage è davvero bellino.
Cosa ci riserva Afterimage
Tralasciando, come è nostra consuetudine, ogni dettaglio sulla trama (eccezionalmente debordante nelle prime fasi di gioco, tanto da spiazzare e spingere ad accelerare qualche linea di dialogo), Afterimage è un prodotto molto tradizionale. A tratti persino troppo.
Scopo del gioco è dunque quello di perdersi in una intricatissima mappa bidimensionale che si aprirà a poco a poco davanti ai nostri occhi. Anzi, non perdersi.
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Perché la produzione cinese è ovviamente zeppa di bivi e di passaggi nei quali si intravede una strada ma non si hanno ancora gli strumenti utili a prenderla. Ecco allora che bisogna ricordarsi dove stanno le varie diramazioni per tornare dovutamente attrezzati.
Il gioco permette anche di applicare segnalibri virtuali a quelle parti della mappa che meritano una visita nel prossimo futuro. Un aiuto non da poco, specie per chi, come il sottoscritto, è cresciuto con metroidvania che imponevano di disegnare mappette simili su fogli di carta volanti per non perdersi. Il level design di Afterimage è intricato ma mai strabiliante. L’opera che arriva da Shanghai si lascia giocare piacevolmente, senza strafare.
L’aspetto più interessante riguarda il fatto che molti attacchi, se usati con tempismo, possano essere impiegati per raggiungere sporgenze e piattaforme altrimenti inarrivabili.
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Di fatto il gioco ufficializza (è proprio il tutorial a insegnarlo) quanto in genere si fa in produzioni analoghe, di straforo – sperando magari in qualche glitch – combinando salti, evoluzioni e attacchi nella speranza di poter guadagnare quel mezzo millimetro in più utile a procedere.
Particolarmente impegnativi gli scontri coi nemici. Anche da questo punto di vista Afterimage non innova, limitandosi a seguire la corrente, ma i duelli, siano coi mostriciattoli ricorrenti (che riappariranno di continuo) o coi boss di fine zona, rappresentano una sfida appagante.
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Anche perché – ed è forse la differenza principale rispetto alla maggior parte dei metroidvania – la produzione cinese qua e là permette di avventurarsi in zone avanzate, prima che il livello della nostra eroina consenta di farlo in tutta sicurezza: i più coraggiosi, insomma, potranno mettere le mani su strumenti di morte particolarmente evoluti con anticipo rispetto allo script degli sviluppatori.
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Concludendo, pur non eccellendo in nessun ambito e pur non innovando realmente alcunché, Afterimage svolge più che degnamente il compito a casa e lo presenta impeccabilmente. Certo, manca quel quid pluris che gli permetta di alzarsi dalla massa che affolla gli store di PC e console, ma è senz’altro un acquisto da prendere in considerazione.