Dalla Polonia un titolo in mezzo agli alambicchi
Nel mondo della magia, fuor di dubbio, la materia meno stimolante è Pozioni. Vuoi perché è complessa, vuoi perché nell’immaginario nessuno di noi avrebbe desiderato frequentare le lezioni del professor Piton e farsi cogliere ogni volta impreparati nel dosaggio o nella recita a memoria di tutti gli ingredienti. Ora fate un bel respiro e chiudete gli occhi: immaginate di essere in una calda stanza, pieni di alambicchi e liquidi colorati: ecco, benvenuti in Alchemist Simulator, il titolo indie sviluppato da Art Games Studio, di stanza a Varsavia, e disponibile anche su Xbox Series X/S.
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In prima persona, Alchemist Simulator è realizzato in grafica cell shading, con colori caldi e un’ambientazione medievale convincente e rilassante. Non siamo in un’ombrosa caverna, ma in una sorta di covo hobbit intimo e accogliente. Per partire bisogna sfogliare l’almanacco, il libro delle pozioni e iniziare a fare pratica con tutti gli strumenti. Disponibile in inglese è un ottimo modo anche per arricchire il proprio dizionario con termini settoriali.
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Il simulatore non è certamente a livello grafico, anche se certe procedure meccaniche vengono comunque accennate. Alchemist Simulator – è un nostro suggerimento, maturato dopo l’esperienza in console – avrebbe tutti gli elementi per un’esperienza anche in realtà virtuale con visore. Come in un simulatore di cucina, dove bisogna arrabattarsi per preparare piatti che si accumulano comanda dopo comanda, anche nel titolo polacco avremo a che fare con ordini sempre più complessi. Il prezzo è senz’altro adeguato per un gameplay semplice e divertente, senza l’ansia di avere alle spalle un professore severo pronto a bacchettarci.