L’autunno è servito: preparate coperte e proiettili
Una volta che quella porta si apre non ci sarà più un secondo di pausa. Back 4 Blood, erede di Left 4 Dead, è arrivato anche su next gen. In questa recensione andremo a presentarvi uno dei videogiochi più movimentati degli ultimi tempi, già candidato a diventare vostro compagno di autunno preferito nelle serate fredde e buie. Il bello, oltretutto, è che il titolo sparatutto poggia su un multiplayer in locale e online solido e divertente, con due modalità ben distinte. Insomma, in men che non si dica sarà già primavera 2022. Scherzi a parte, tenetevi pronti: perché qua piovono proiettili e zombie.
Back 4 Blood: la recensione
Sviluppato da Turtle Rock Studios, software house nota nell’universo gaming per i capitoli di Left 4 Dead, Back 4 Blood è un FPS cooperativo in cui, o in single o multiplayer, dovremo avanzare in un mondo infestato da zombie e creature assetate di sangue per raggiungere una stanza o un covo sicuro. La dinamica è sempre la stessa: si esce da un rifugio, possibilmente ben armati e con tante munizioni in tasca, e si cerca di procedere in gruppo (l’altruismo, vedrete, paga in questo universo post apocalittico) fino alla meta. La modalità campagna è senz’altro quella ideale per impratichirsi, partendo ovviamente dal tutorial che vi darà un assaggio immediato del tenore del titolo.
Chi ha già giocato a Left 4 Dead ritroverà il clima molto famigliare. Qua non c’è pessimismo o sete di sopravvivenza: l’atmosfera è, diciamo, decisamente più giocosa e caciarona. Siamo membri di un gruppo di quattro pistoleri – possiamo scegliere tra due uomini e due donne – chiamati semplicemente a partecipare a uscite pirotecniche per spazzare via dal mondo i mostri che lo abitano. Fin dai primi istanti di gioco scopriamo che le sessioni di combattimento sono popolate da orde di zombie, ciascuno con le proprie caratteristiche: ci sono quelli che fanno leva sul numero (veloci, ma neanche tanto); ne troviamo alcuni abbastanza rimbambiti e facili da abbattere; più tosti invece quelli che saltano come rane da una parete all’altra; e poi, ovviamente, bestioni mutanti da abbattere con le cattive.
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Umani e zombie: questa sì che è vita
Back 4 Blood su next gen è un titolo fluido e solido, spassoso e rigiocabile tutte le volte che vogliamo. E, tenetevi forte, non ci porta a impersonare soltanto i buoni. Gli sviluppatori di Turtle Rock Studios hanno apparecchiato un PvP niente male con due squadre a fronteggiarsi in uno dei classici scenari del gioco (città distrutte, cose così insomma): una squadra controlla gli umani e fin qua ci siamo; l’altra, invece, avrà il controllo di un manipolo di zombie, aiutata peraltro dagli altri colleghi orripilanti governati dall’intelligenza artificiale. Chi vince? I mostri devono uccidere i vivi nel minor tempo possibile; a quel punto i ruoli si invertono e i vivi diventano mostri che devono restituire pan per focaccia impiegandoci al massimo un secondo in meno.
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Armi e carte
L’aspetto però più innovativo e interessante di Back 4 Blood sta nel sistema di carte che aggiunge un elemento ruolistico al gameplay. Prima di passare all’azione, il gamer deve infatti scegliere una tra cinque carte sulle quali sono disponibili potenziamenti e bonus da giocarsi in partita. Non si tratta di combo: qualunque sarà la nostra scelta potrà sì portarci benefici, ma anche scatenare effetti indesiderati. Ad esempio, potremmo impiegarci qualche secondo in più a ricaricare le armi. Dal punto di vista del combat system l’esperienza è adrenalina pura. Tra armi bianche e bocche da fuoco non c’è nemmeno da discutere: molto più efficaci e divertenti fucili e mitragliatori delle pur utili mazze chiodate.