Quattrocento chilometri a nord di Tokyo, nella prefettura di Yamagata, c’è un posto che milioni di persone da anni associano a una delle pellicole più belle di Hayao Miyazaki. “La città incantata”, vincitrice del Premio Oscar come miglior film di animazione nel 2003, racconta la storia di Chihiro Ogino, una ragazza di dieci anni che, durante un viaggio con i genitori, si imbatte in un mondo magico abitato da spiriti, divinità e creature fantastiche. A quel mondo pare assomigliare molto la città di Ginzan Onsen, che attrae ogni anno 330mila turisti.
Ginzan Onsen è davvero la città che ha ispirato “La città incantata”?
Come riporta la CNN, non ci sono prove che Miyazaki si sia realmente ispirato a Ginzan Onsen per disegnare case e ambienti de “La città incantata”. D’altra parte milioni di persone che non sono mai state in Giappone hanno potuto conoscere e imparare di più su quel meraviglioso Paese grazie ai capolavori d’animazione dello Studio Ghibli. In questo articolo trovate alcune località nipponiche associate ad alcuni dei titoli più belli del genio di Miyazaki.
Ma torniamo a Ginzan Onsen e ai suoi problemi. Perché se è vero che il turismo garantisce sviluppo e ricchezza, d’altra parte per i residenti il traffico di persone genera stress e caos. Per questo a partire da gennaio 2025 i turisti che arrivano dopo le 17 devono acquistare un ticket (pari a 7,15 euro, bus incluso), mentre quelle senza prenotazioni negli hotel vengono allontanate a partire dalle 20.
Non è ovviamente la prima volta che il successo di serie e film si ripercuote sulla vivibilità di certi luoghi. Per farsi selfie e foto, a quanto pare, a Ginzan Onsen molte persone litigano, con alcune che hanno rischiato perfino di finire nel fiume. Insomma, l’overtourism colpisce ogni angolo del mondo.