Ci sono un’aquila arrogante, un pesce che cammina e una renna balbuziente. Tutto chiaro, no?
Chi scrive, quando aveva 15 anni, non avrebbe saputo nemmeno smontare una radio giocattolo. Figuriamoci scrivere codici. Tocca dunque togliersi il cappello di fronte all’opera prima di uno sviluppatore che, a quell’età, è riuscito a produrre un videogioco pronto alla commercializzazione. Proviene dalla Svezia il titolo Escape from Life, un platform surreale in cui dobbiamo giocare con tre personaggi differenti, saltellando dall’uno all’altro per sfruttarne le capacità e supere ostacoli e enigmi. Disponibile anche per PlayStation 4, il titolo è un viaggio in cinque differenti livelli dove lo stile di gioco cambia notevolmente, a seconda dell’eroe incarnato e delle sfide da affrontare.
Leggi anche: Narita Boy, il platform psichedelico che ci riporta negli anni ’80
Escape from Life: nella mente di un ragazzino
Escape from Life denota subito l’approccio adolescenziale e senza fronzoli alla caratterizzazione dei personaggi. In tenera età non ci si pone limiti e una qualsiasi sceneggiatura può sbocciare dopo un flusso di pensieri del tutto casuale. Tutto questo per dirvi che i tre protagonisti che andrete a impersonare sono un pesce a cui, tutto a un tratto, sbucano due esili gambe che gli permettono di camminare (miracolo!), un’aquila arrogante e una renna timida e balbuziente. Nulla ha senso in Escape from Life, se non la brillante capacità dello sviluppatore di farci sentire a nostro agio in un mondo sottosopra, dove animali parecchio strani sono i protagonisti.
Leggi anche: Sir Lovelot, che fatica trovare il vero amore (anche su Nintendo Switch)
In lingua inglese, Escape from Life è un platform abbordabile in cui il gameplay si impara alla svelta. Il pesce, come detto, cammina; l’aquila vola e ci aiuta a schiacciare i bottoni posti più in alto; la renna fa la parte del forzuto, abbattendo gli ostacoli con le sue corna. Per procedere dovremo switchare tra un bestiola e l’altra, facendo bene attenzione a portarci dietro tutta la ciurma. I dialoghi sono a tratti spassosi e ben calati in un mondo di matti. A scorrimento orizzontale e verticale, il videogioco pecca di un pò di rigidità nei movimenti dei personaggi, ma il prodotto vale comunque per un’esperienza leggera che farà sorgere anche in voi la seguente domanda: quali talenti avevamo appena varcata la soglia della pubertà? Il confronto, per quanto ci riguarda, è stato impietoso.