Scopriamo assieme le novità apportate non solo dalla FIA Formula One World Championship, ma anche dall’arrivo di EA nella produzione Codemasters
Per qualche scherzo del destino, mentre il campionato di F1 22 è stato rivoluzionato dal nuovo regolamento che ha introdotto nuove scocche e nuove sorprese sul fronte aerodinamico delle monoposto (porpoising, bouncing e bottoming, fino al temuto budget cap), per non parlare poi degli inediti pneumatici da 18″ che stanno mettendo in difficoltà anche i piloti più esperti, nel mondo dei videogiochi il medesimo stravolgimento è stato operato dall’arrivo di EA nell’etichetta sviluppata da Codemasters. Se lo scorso anno il colosso statunitense, fresco di acquisizione della software house inglese, si era limitato ad apporre su F1 21 il suo logo (a proposito, siete ancora in tempo per leggere la nostra recensione), gli ultimi 12 mesi sono serviti al Gruppo per imporre ai britannici un modo più “americano” di intendere la Formula 1. E le sorprese, difatti, non mancano.
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F1 22, quante novità
Lo zampino di EA si vede soprattutto nella modalità F1 Life, una sorta di The Sims brandizzato FIA Formula One World Championship nel quale il giocatore può investire tempo e risorse per abbellire il proprio alter ego e il relativo appartamento virtuale, al fine di fare una bella figura con gli amici nelle competizioni online. Si tratta di una modalità puramente accessoria, pacchiana quasi quanto Lewis Hamilton, che nulla aggiunge e nulla toglie alla formula di gioco originale, salvo rendere le competizioni che da sempre infiammano il Vecchio continente un po’ più appetibili al vorace pubblico statunitense.
Le vere novità, per fortuna, si registrano però alla guida delle monoposto. Non c’è stata la temuta deriva verso l’arcade, ma come ormai accade da diversi capitoli, non si può certo dire che F1 22 sia una simulazione vera, dura e pura. Se avete spolpato il precedente capitolo, tuttavia, noterete che i tanti cambiamenti che stanno influenzando l’aerodinamica delle monoposto sono stati almeno parzialmente simulati e introdotti nel modello di guida, dove le vetture appaiono contemporaneamente più pesanti ma anche maggiormente instabili, specie nei rettifili. Vi ritroverete insomma a riavvolgere gli ultimi secondi al fine di ritornare in pista e non commettere il medesimo errore più volte del previsto.
La tanto reclamizzata IA adattiva non ci ha fatto sognare: sulla carta avrebbe dovuto consentire all’intelligenza artificiale che governa i bolidi avversari di adattarsi alle capacità del pilota, nel concreto sembra solo aumentare la possibilità di incidenti tra i BOT. Cosa che comunque non dispiace mai, anche se talvolta capitano le carambole più assurde ai piloti più bravi.
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Completano l’offerta del pacchetto anche le mode di contorno F2 e Pirelli Hot Lap, con quest’ultima che consente, per la prima volta nella serie, di mettersi al volante anche di supercar europee. Una vera e gradita novità, sebbene nel realizzare un modello di guida diversificato per queste auto qualcosa debba essere andato storto (non bastava importare quello di GRID?) e così appaiono incredibilmente rigide, quasi frustranti.
A parte lo scivolone di quest’ultima modalità di gioco, che può essere tranquillamente ignorata, F1 22 porta con sé tutte – o quasi – le novità più dirompenti dell’ultimo campionato, incluso ovviamente il circuito di Miami e la rinnovata necessità di scaldare le gomme (ora più grandi) e di prestare attenzione al loro costante deterioramento per non finire fuori pista alla prima curva. Tecnicamente parlando, il titolo Codemasters non è perfetto, ma su console d’ultima generazione e PC performanti fa la sua figura (su PC, poi, è possibile anche giocare in VR con un clic), mentre a livello contenutistico è tra le edizioni più ricche mai sviluppate. Perciò, tutto sommato, le intromissioni di EA nel lavoro di Codemasters non hanno rovinato la vecchia formula. Anzi, il team britannico ha avuto modo di beneficiare di un budget assai più alto utile ad arricchire il pacchetto, sebbene non a limarne i difetti (la sensazione è che il gioco avesse bisogno di qualche altra settimana di lavoro per le rifiniture). Ma i risultati si vedono.