Da Boozmap una saga punta e clicca per viaggiare dall’Austria asburgica a un castello misterioso
E se Lara Croft avesse una gemella? Il dubbio ci ha assalito all’istante quando abbiamo iniziato a conoscere la serie realizzata dalla software house Boozmap e pubblicata dall’editore croato Ocean Media. Faircroft’s Antiques è una piccola saga di videogiochi punta e clicca disponibile anche su Nintendo Switch, in cui una giovane e talentuosa restauratrice viaggia per il mondo alla scoperta di enigmi e oggetti antichi. I tre titoli che abbiamo testato sulla console ibrida di Nintendo – Faircroft’s Antiques: Treasures of Treffenburg, Faircroft’s Antiques: Home for Christmas e Faircroft’s Antiques: The Heir of Glen Kinnoch – offrono tutti la medesima impostazione di puzzle game punta e clicca, in cui gli sviluppatori hanno presentato decine e decine di scenari interni ed esterni, ricchissimi di dettagli. Mia Faircroft, il nome della nostra protagonista, deve principalmente trovare oggetti nascosti e aguzzare lo sguardo senza alcuna possibilità di usare la lente di ingrandimento.
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Faircroft’s Antiques: tutto parte dall’Austria
Faircroft’s Antiques: Treasures of Treffenburg è il primo capitolo della saga. Disponibile anche in italiano – aspetto niente male – il titolo porta Mia Faircroft in un angolo dell’Austria asburgica. La caratteristica cittadina di Treffenburg, bomboniera come solo sanno presentarsi i paesi di quest’angolo d’Europa, è l’ambiente di gioco in cui operare per il recupero della straordinaria collezione di Lady Harcourt. Ogni capitolo offre mini sfide in cui è possibile usare sia il puntatore per stanare gli oggetti nascosti, sia i nostri indici. Questo aspetto, non frequente nei titoli punta e clicca, rende il gameplay non soltanto leggero e piacevole, ma anche condivisibile con chi non ha la Switch in mano. Fatevi aiutare dagli occhi degli osservatori quando proprio non trovate trifogli o gioielli: per loro sarà irresistibile la tentazione di cliccarci sopra.
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Faircroft’s Antiques: Home for Christmas
Lungi da noi sconsigliarvi un titolo soltanto perché non disponibile in lingua italiana. Facciamo solo notare che se volete affrontare il primo capitolo di Faircroft’s Antiques in inglese dovrete mettervi alla prova con tutti i nomi di suppellettili e oggetti vintage da scovare in salotti e caffetterie. Dopo averci provato, lo ammettiamo, più volte abbiamo dovuto ricorrere al dizionario per capire davvero che cosa stessimo cercando. Purtroppo nel seguito Faircroft’s Antiques: Home for Christmas la questione non si pone perché il videogioco è disponibile soltanto in inglese (e olandese). L’atmosfera del capitolo 2 cambia e diventa decisamente più famigliare, ma sempre ricca di imprevisti e misteri da risolvere. La dinamica non cambia: le ambientazioni realizzate sono estremamente ricche di dettagli (basta dare un’occhiata al salotto arredato per Natale dalla famiglia di Mia). Per tutta la serie vale la regola dell’avere pazienza: non pensiate di risolvere il “trova l’oggetto nascosto” cliccando a caso sullo schermo.
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Faircroft’s Antiques: The Heir of Glen Kinnoch
Nel terzo capitolo di Faircroft’s Antiques la restauratrice fa di nuovo i bagagli per andare a visitare la cittadina di Glen Kinnoch, dove il castello lasciato senza eredi richiede il suo intervento. Se vi siete fatti le ossa con i nomi di ogni cianfrusaglia e rarità nel secondo titolo non dovreste avere alcun timore di affrontare in inglese questa nuova avventura. Anche in questo caso valgono le stesse regole per affrontare le decine di capitoli. Al netto di alcuni oggetti davvero difficili da stanare, nel suo complesso la saga è davvero imperdibile per gli amanti di questi puzzle game. Se poi amano il collezionismo e gli oggetti d’epoca allora Faircroft’s Antiques è un invito a nozze.