Riccardo Garrone è diventato popolarissimo anche grazie all’interpretazione del San Pietro nello spot Lavazza. Ma non è stato l’unico: basta ricordare il Calindri del Cynar. Carrellata di volti di quello che era il Carosello food
Ha speso una vita per il teatro e il cinema, Riccardo Garrone, che si è spento oggi a Milano, a 89 anni. Ma molti lo identificavano come il San Pietro della Lavazza che dopo quasi sessant’anni di attività, avevano accresciuto la sua popolarità. Era il San Pietro (interpretato dal 1995 al 2014) in compagnia dapprima di Tullio Solenghi (1995-1999), poi di Paolo Bonolis e Luca Laurenti (2000-2011) e infine di Enrico Brignano (2012-2014), fino alla sua sostituzione, nel 2014, proprio con Tullio Solenghi (il nuovo San Pietro dello spot). Ma Garrone è solo l’ultimo tra gli attori che hanno avuto la carriera (e la popolarità) in qualche modo condizionata dal vecchio e dal nuovo Carosello. Specie dal mondo dell’alimentare e del food.
Gino Cervi e Vecchia Romagna
Uno dei pochi la cui fama supera lo spot pubblicitario è stato l’indimenticabile Gino Cervi, forse perché le sue interpretazioni del commissario Maigret e di Peppone (contro Fernandel Don Camillo) è sopravvissuta ai Carosello. Tra i primi personaggi negli sketch pubblicitari c’era l’attore bolognese conosciuto per i film neorealisti e dagli anni Cinquanta per la fortunata serie nata dal film Don Camillo, basata sui romanzi di Giovannino Guareschi. Cervi iniziò a Carosello nel 1958 con una serie di scenette per pubblicizzare il Vecchia Romagna Etichetta Nera, con lo slogan “il brandy che crea un’atmosfera”. Circa dieci anni dopo a Cervi fu affiancato un cartone animato, ideato dai creativi della Gamma Film: un piccolo supereroe dal forte accento emiliano che si chiama Sorbolik, una mutazione del modo di dire dialettale bolognese “sorbole” utilizzato per indicare stupore e sorpresa.
Ubaldo Lay e Biancosarti
Sempre con i Caroselli dal 1961 al 1976 il Tenente Sheridan, interpretato da Ubaldo Lay, pubblicizza le lamette da barba della Super Inox di Bolzano, ma poi prosegue poi con l’aperitivo Biancosarti. Negli anni precedenti aveva vestito i panni del tenente della polizia americana, ripreso poi per Carosello con la celebre battuta “L’ aperitivo vigoroso che mette il fuoco nelle vene, parola di Sheridan”.
Ernesto Calindri e Cynar
Diversamente andò, ad esempio, uno dei celebri attori del dopoguerra, Ernesto Calindri: arrivò in pubblicità negli anni d’oro di Carosello. Dapprima fu la China Martini, per la quale interpretò scenette assieme all’amico e collega Franco Volpi nei panni di due ufficiali dell’Ottocento che commentavano gli avvenimenti e le novità, finendo sempre col dire “Dura minga!”, cioè “non dura” in dialetto milanese. Ma nel 1966 ebbe inizio la serie di filmati pubblicitari per il Cynar, il noto aperitivo a base di carciofo, che legò indissolubilmente il nome di Calindri al liquore fino al 1984, rendendo lo slogan “contro il logorìo della vita moderna” un’espressione ancora oggi di uso corrente. Famosissima, nel relativo spot pubblicitario del Cynar, l’inquadratura di Calindri che era intento a sorseggiare un bicchierino di liquore ed a leggere un giornale beatamente seduto a un tavolino sistemato proprio al centro di una strada di città intensamente trafficata, mentre decine di auto gli passavano intorno senza minimamente scalfire la sua quiete e la sua tranquiliità.
Nino Castelnuovo e olio Cuore
Nino Castelnuovo è stato invece uno dei più popolari attori di cinema e tv oltre che uno dei più apprezzati interpreti delle opere teatrali dirette da Giorgio Strehler. E’ stato anche Renzo nei Promessi Sposi andato in onda nel 1967 e l’archeologo italiano nel premiatissimo Paziente Inglese, ma anche interprete di Rocco e i suoi fratelli e di Un maledetto imbroglio. Ma molti tra il pubblico lo ricordano ancora per la sua lunga carriera di testimonial anni Settanta nella pubblicità dell’Olio Cuore in cui veniva ripreso nell’atto di saltare una staccionata. Quel gesto atletico senza sforzo apparente, accompagnato allo stesso tempo da un volto tranquillo e disteso, sorridente in favore di telecamera, restò nella testa di molti. E ci resta ancora oggi.