Just Eat lancia anche nella Capitale Ristorante Solidale con 14 partner: piatti preparati e consegnati e preparati dai ristoranti con eccedenze alimentari appositamente per essere donati
Quasi un anno e mezzo fa Ristorante Solidale è stato lanciato a Milano e Torino. Si tratta di un progetto di food delivery (appunto) solidale promosso dalla piattaforma Just Eat, una di quelle coinvolte in queste settimane dalle trattative col ministro dello Sviluppo economico e del lavoro Luigi Di Maio rispetto alle condizioni di lavoro dei rider. Ora il programma sbarca anche a Roma. Obiettivo: continuare il percorso di sensibilizzazione contro il fenomeno dello spreco alimentare, contribuendo con azioni e donazioni concrete a sostenere chi ne ha più bisogno.
Come nasce il progetto
Ristorante Solidale nasce in collaborazione con Pony Zero, società di servizi specializzata nella logistica dell’ultimo miglio e nella distribuzione urbana ecologica, che si occupa della consegna dei pasti raccolti e preparati dai ristoranti partner di Just Eat con eccedenze alimentari e piatti solidali cucinati appositamente per essere donati. Nello specifico, sulla Capitale l’iniziativa gode del patrocinio dell’Assessorato alla Persona, scuola e comunità solidale di Roma, la collaborazione di Caritas locale e ovviamente l’adesione dei primi 14 ristoranti partner.
“L’iniziativa Ristorante Solidale abilita un ecosistema positivo in cui il food delivery è al centro grazie all’opportunità, offerta grazie alla partecipazione dei ristoranti partner, di trasformare le eccedenze alimentari e il surplus di cibo in pasti – si legge in una nota – ma anche di preparare piatti solidali che saranno consegnati, con Pony Zero, a un gruppo di comunità e case di accoglienza selezionate da Caritas di Roma insieme a Just Eat”.
“Ogni mese il sistema di accoglienza di Roma Capitale garantisce circa 1.442 pasti presso le strutture e 600 pasti a domicilio alle persone in condizioni di fragilità e di vulnerabilità. Si tratta di oltre 24.500 pasti ogni anno. Un lavoro che viene sviluppato tramite una forte sinergia con il privato sociale, configurando una solida alleanza tra istituzioni e associazioni – ha detto l’assessora Laura Baldassarre – per Roma Capitale questo importante impegno è coordinato dalla Sala Operativa Sociale che mette a disposizione di oltre mille persone ogni giorno un posto letto, un pasto caldo, una doccia, abiti puliti, coperte, consulenza legale, assistenza sociale, supporto nella ricerca di un impiego e la possibilità di iniziare un percorso di affrancamento dalla condizione di fragilità e di raggiungimento dell’autonomia. L’evento di oggi dimostra e certifica l’importanza di costruire raccordi funzionali anche con operatori dei vari settori, affinché tutti utilizzino i propri strumenti e le proprie competenze per rafforzare i percorsi di inclusione e per rendere la nostra comunità sempre più coesa e solidale”.
I primi partner a Roma
Ma quali sono i ristoranti partner? Si parte con Metro Gourmet Attitude, King of Salad, Sushi in the box, Burger King, Pani e Ripieni, Banco Fast Food, I love Burger, Naturale, Brasserie 28, T-Bone Station che partecipa all’iniziativa anche a Torino, TBSP – The BBQ & Smoke Project, Bakery House, Tyler e Chicchi’s. Ognuno metterà infatti a disposizione, dai prossimi mesi una volta con cadenza mensile, porzioni di cibo come pasta, riso, piadine, hamburger, panini, piatti di carne, verdure e pane. I pasti verranno consegnati alle comunità del Centro Pronto Intervento Minori Tata Giovanni, del Centro Pronto Intervento Minori Venafro e della Casa Famiglia Villa Glori, arrivando a un numero di pasti garantiti di volta in volta e composti da cibo non sprecato e piatti solidali donati in parte da Just Eat e in parte dai ristoranti stessi.
Tutto questo è possibile grazie alla cosiddetta legge antisprechi: “Consente di recuperare le eccedenze e dare nuovo valore al cibo – ha detto Maria Chiara Gadda proponente Legge 166/2016 c.d. “antisprechi” – sprecare non ha senso, mentre recuperare è un bene per tutti. Lo sanno bene Just Eat e Caritas, che grazie alla spinta positiva offerta dalla legge 166 del 2016, hanno creato un progetto che unisce solidarietà e innovazione. Quando una legge cammina sulle scelte di chi sa guardare alle persone più fragili e ai loro bisogni, allora diventa patrimonio culturale della intera collettività”.
Nei grandi centri i fenomeni critici come lo spreco alimentare hanno indubbiamente un impatto molto più elevato rispetto al resto d’Italia: “Siamo certi che un progetto come questo, in cui stiamo credendo moltissimo, possa fungere da leva per avviare un circuito virtuoso tra persone, ristoratori e istituzioni. Da febbraio 2017 Ristorante Solidale ha avuto grande adesione e successo, e questo ci ha permesso di aiutare oltre 1.600 persone con circa 3.000 pasti caldi cucinati tra Milano e Torino, e consegnati in circa 16 comunità delle Caritas delle due città” ha spiegato Daniele Contini, Country Manager di Just Eat in Italia.
Le altre iniziative
Ristorante Solidale sta dando origine ad altre iniziative fra cui “Piatto sospeso“, la prima campagna digitale per raccogliere, proprio come il caffè sospeso, piatti da destinare a chi ha più bisogno, e “Salva spreco a domicilio“, una raccolta solidale di eccedenze alimentari e donazioni di generi alimentari rigorosamente confezionati e imballati, direttamente a domicilio.