Bandai Namco ha fatto centro
Su StartupItalia sarete ormai abituati ai tanti titoli che Bandai Namco ha scelto di recuperare da un più o meno glorioso passato. I gamer che hanno collezionato memory card, vivendo la propria gioventù su quello che oggi definiamo old gen, non rimarranno delusi dall’ultimo arrivato sugli scaffali. Klonoa Phantasy Reverie Series è una mini collezione disponibile anche per Xbox Series X/S. Chi ci ha già giocato, così come chi non ne ha mai sentito parlare prima, può divertirsi nei due capitoli platform Klonoa: Door to Phantomile e il seguito Klonoa 2: Lunatea’s Veil.
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Il genere della saga di Klonoa è platform, nello specifico in 2.5D. Lo scorrimento è spesso verso la destra dello schermo, ma con frequenti deviazioni che sfruttano lo spazio e i fondali, dando profondità all’esperienza, oltre che nuove vie per raccogliere risorse. Il lavoro di remaster degli sviluppatori è stato più che discreto, soprattutto dal punto di vista grafico (basta vedere i titoli originali per rendersi conto del salto). Sulla next gen di Xbox abbiamo apprezzato soprattutto la fluidità dell’intera esperienza di gioco. Avviando il primo capitolo – ovvio, si parte da quello per seguire la storia – possiamo scegliere tra due livelli di difficoltà (facile e normale).
La prima strada (quella che più facile non si può) porta dritti a un divertimento in discesa, dove i cuoricini della vita andranno giù in maniera estremamente lenta e l’AI degli avversari vi darà tempo a sufficienza per eliminarli. In più il mondo è pieno zeppo di vita per recuperare fiato. Il gameplay è immediato, senza fronzoli. Klonoa può saltare e volare, sì, ma in maniera non troppo aggraziata. Dunque bisogna fare attenzione a dove atterrare, stando alla larga dai burroni. Il gatto alato può afferrare i nemici e scaraventarli addosso agli altri come fossero proiettili; e può perfino usarli per darsi la spinta e fare un salto ancora più alto.
Klonoa Phantasy Reverie Series è una collezione che suggeriamo davvero a tutta la famiglia. Le avventure del primo capitolo e del seguito si prestano davvero a un coinvolgimento adatto a qualsiasi età. Disponibile in italiano, offre anche brevi cut scene in cui la trama si svela. Non c’è doppiaggio in una lingua corrente, ma in un’incomprensibile lingua locale che pare più un borbottio. In un luglio non proprio scoppiettante per quanto riguarda le uscite, questa è un’oasi ideale in cui rinfrescarsi con una chicca del passato.