Le novità sono contenute nel Decreto Semplificazione
Su applicazione del Decreto Semplificazione e Innovazione dello scorso anno, dal primo marzo 2021 sarà possibile accedere a tutti i siti della PA soltanto con tre chiavi digitali: Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) e Carta nazionale dei servizi (Cns). Il cambiamento andrà così a digitalizzare la burocrazia italiana che ha attraversato un 2020 burrascoso, tra click day e down dei siti della pubblica amministrazione.
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PA: le chiavi d’accesso
Come si legge sul sito dell’Agenzia delle Entrate l’ente “non rilascerà nuove credenziali Fisconline ai cittadini. Restano valide, comunque, le credenziali Fisconline già in possesso degli utenti e in uso, ma verranno dismesse il 30 settembre 2021”. Lo Spid è uno strumento che gli molti italiani hanno imparato a conoscere soprattutto sull’onda del successo del bonus mobilità, lanciato lo scorso anno dal Governo Conte per incentivare l’acquisto di mezzi green.
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Come ottenere lo Spid
Per richiedere lo Spid necessario ad accedere ai siti della PA bisogna avere un indirizzo mail, un numero di telefono, un documento di identità valido (patente, carta d’identità o passaporto) e la tessera sanitaria con codice fiscale. Sono otto i provider complessivi che possono rilasciare lo Spid gratuitamente o a pagamento (Aruba, Infocert, Intesa, Namirial, Register, Sielte, Tim e Lepida). Una volta scelto uno di questi, va seguita la seguente procedura: inserire i dati anagrafici, creare le credenziali ed effettuare il riconoscimento. Una volta ottenuto lo Spid si ha in mano la chiave d’accesso a tutti i servizi della pubblica amministrazione. Non è un codice numerico, ma consiste in username e password. Secondo l’Agid (Agenzia per l’Italia Digitale), citata da Il Sole 24 Ore, gli italiani hanno utilizzo lo Spid soprattutto per certificati INPS, per accedere al portale dell’Agenzia dell’Entrate e al proprio Fascicolo sanitario elettronico.