Tim Burton ‘scansate’! Quest’anno passeremo il 31 ottobre in compagnia di Nicolas Meyssonnier e del suo videogame horror (o quasi…)
Il Diavolo, in un momento di noia, ha deciso di scagliare sul pacifico e fiabesco regno di Arc En Ciel tutte le piaghe che aveva in saccoccia. Demoni che svolazzano incendiando i campi coltivati, creature mostruose che avvelenano i pozzi, morti che escono dalle fosse… Insomma, dovreste avere il panorama. Gli abitanti del reame, però, non ci stanno a soccombere al male e ingaggiano un potente mago che, a suon di abracadabra, sta ripulendo il regno intero dalle schifezze inviate da Satana. Ecco allora che il Diavolo, indispettito dalla contromossa, decide di far scendere in campo, in tempo per il 31 ottobre, giorno in cui è praticamente invincibile, il suo sgherro più temibile: Jack, il mitico Signore delle zucche che è a sua volta una zucca animata dallo spirito irrequieto di un vecchio tarpano che in epoche passate ne combinò di ogni. Ha così inizio Pumpkin Jack, piacevole sorpresa fresca di debutto su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One e Microsoft Windows (insomma, PC).
Pumpkin Jack o Sir Daniel Fortesque?
Giocando a Pumpkin Jack è impossibile non pensare a un altro videogame dalle tinte orrorifiche che andò benissimo ormai oltre due decadi fa: MediEvil (recentemente riesumato… ehr… su PlayStation 4). Ed effettivamente c’è molto di MediEvil nel videogioco sviluppato in solitaria da Nicolas Meyssonnier, così come c’è molto dell’umorismo nero e della visione del mondo surreale del regista Tim Burton. Con due capisaldi simili, Pumpkin Jack non poteva certo essere brutto, e infatti…
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A spasso per Arc En Ciel
Benché come platform sia un po’ deboluccio, per via di una telecamera che ogni volta fa troppi scherzetti (ok che siamo ad Halloween…) e per colpa anche di una collisione poligonale non sempre ottimale tra il nostro e il resto del mondo, Pumpkin Jack si configura come una di quelle vecchie avventure 3D che andavano per la maggiore nella seconda metà degli anni ’90, su Nintendo 64 e sulla prima PlayStation. Ecco allora che sotto la fiammeggiante zucca di Jack troviamo davvero di tutto, come nei titoli Rare (Banjo-Kazooie, Conker, DK64, ecc…): scazzottate contro i nemici, piccoli enigmi, frangenti nei quali occorrerà trasformarsi in altre buffe creature e persino corse sui carrelli da miniera che andavano molto proprio all’epoca.
In alcuni frangenti il nostro Jack perderà la testa, che potrete controllare in autonomia, e questo darà vita a una nuova serie di dinamiche e soluzioni ludiche divertenti. Insomma, anche se con qualche sbavatura qua e là, Pumpkin Jack è sicuramente un prodotto fresco e a suo modo innovativo che conta su un umorismo e un buon numero di personaggi che paiono tratti di peso dai film di Tim Burton. Ma l’aspetto che dona maggior dinamismo al prodotto di Headup Games è il fatto che, sconfiggendo i boss di fine livello, ci potremo impossessare delle loro armi e dunque cambiare da stage a stage il nostro approccio al gioco.
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Non mancano ovviamente i collezionabili e gli oggetti bonus da sbloccare (Jack, per essere uno spirito incarnatosi in una zucca, può contare su di un guardaroba piuttosto variegato) e lo stile grafico, assieme alle musiche, confezionano al meglio questo scanzonatissimo gioco horror in salsa cartoon che è anche il nostro personale consiglio per trascorrere una notte di Halloween diversa dal solito. A causa del Covid-19 non si può né uscire né festeggiare, dunque state a casa, infilatevi sotto le coperte e guidate il prode cavalier zuccone per i cimiteri virtuali e i livelli maledetti di Pumpkin Jack.