Un titolo del 2018 sviluppato da una startup tedesca. In cinque anni quante cose sono cambiate in meglio?
A cinque anni dal lancio sull’ecosistema Sony – dove è comparso per PS4, PS3 e PlayStation Vita – Rainbow Skies ci prova anche sull’ibrida di casa Nintendo con una storia dai richiami fantasy, fatta di legami, amicizia e scontri a turni. Sviluppato come seguito di Rainbow Moon dalla software house tedesca SideQuest Studios, il videogioco aveva già all’epoca mostrato pregi e difetti, soprattutto per quanto riguardava la caratterizzazione dei personaggi e una trama non così originale. Se siete tuttavia appassionati degli RPG e per le settimane di ferie avete in programma di dedicare qualche ora alla vostra Switch, seguiteci per farvi un’idea di Rainbow Skies.
Rainbow Skies non richiede di aver giocato al primo episodio della mini saga. La storia, con sottotitoli in italiano, racconta le vicende di tre protagonisti, abitanti di Arca, una città volante a forma di nave che veleggia nei cieli sopra Lunah, un pianeta dove la vita non è possibile a causa dell’aria irrespirabile e velenosa. Damion e Layne sono amici e sognano un futuro da cacciatori di mostri, ma sul loro percorso incontreranno Ashly, una maga alle prime armi. Sarà proprio a causa di un suo errore che il trio sarà costretto a mettersi in viaggio per scindere un legame potente.
Non ci addentriamo oltre nella storia, per lasciare al gamer il piacere della scoperta. Senz’altro le ore di gioco spese contribuiranno a ramificare la trama, grazie a incontri con NPC e momenti di esplorazione di un mondo magico e pieno di minacce. Concentriamoci ora sul combat system: l’esperienza rimane solida come nel 2018. I combattimenti sono a turni e si possono posizionare le proprie pedine sulla scacchiera, facendo sempre ben attenzione a non prestare il fianco a un devastante attacco nemico.
Se guardiamo al comparto grafico di Rainbow Skies, su Switch abbiamo riscontrato un evidente salto di qualità. Per quanto su PlayStation le ambientazioni abbiano dimostrato la voglia della software house (composta da pochi sviluppatori, come ogni team indie) di proporre un’esperienza visiva coinvolgente, i modelli poligonali non si erano dimostrati all’altezza. Sull’ibrida i passi avanti invece ci sono e si fanno notare.
Nel complesso Rainbow Skies raggiunge la piena sufficienza, grazie a un gameplay senza troppe sbavature e solido nell’esecuzione. Gli scontri sono divertenti e vari, grazie a scenari di gioco che si popolano di nemici in quantità. Sarà compito nostro arrivare pronti a ogni scontro.