La recensione di un titolo ispiratosi a un grande IP degli anni Novanta
Tra i JRPG più famosi, Fire Emblem occupa una parte di rilievo nella testa e nel cuore di molti gamer. Shouzou Kaga, il creatore della saga, nel 1990 ha dato vita a uno degli IP di maggior successo, che ha attraversato le generazioni. Tanta acqua è passata sotto i ponti, ma quel combat system e quella grafica a 16 bit continuano a fare scuola. Oggi, su Nintendo Switch, il videogioco Rise Eterna sbarca con una proposta che non può non richiamare alla memoria quell’universo videoludico. Sviluppato da makee games, software house franco-giapponese, poggia su basi solide, ma sarà riuscito a distinguersi senza ricalcare l’originale?
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Rise Eterna: esperimento riuscito?
La storia pesca dall’immaginario fantasy di riferimento, che ha abituato generazioni di gamer a lotte tra bene e male, con gruppi di eroi alle prese con terribili nemici. Su questo Rise Eterna fa il compitino, con una storia non troppo originale. D’altra parte il bello di questi titoli sta nel gameplay e nella possibilità di potersi concentrare sugli scontri corpo a corpo. Come in Fire Emblem, è importante studiare al meglio il terreno e giocarsi bene le proprie carte (a cominciare dai turni a nostra disposizione). Infatti, gli spostamenti non sono liberi, ma vincolati a una scacchiera che ci darà un limitato margine d’azione per raggiungere un ponte o confrontarci con un avversario.
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In questo Rise Eterna non si spinge oltre, andando sul sicuro e facendoci tornare alla mente dolci ricordi dei bei tempi che furono. Il combattimento avviene a turni, con i nostri protagonisti e gli avversari che si affrontano su due blocchi contrapposti (anche qui, esattamente come in Fire Emblem secondo la logica TBT, Turn-Based Tactics). Tra gli sforzi maggiori per confezionare il prodotto, sottolineiamo comunque la bellezza grafica del titolo, con disegni e ambientazioni curate e piene di dettagli.
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Rise Eterna racconta una storia non indimenticabile, ma la caratterizzazione dei personaggi (a cominciare da Lua, la protagonista) rende il tutto meno banale. Sono davvero tanti gli eroi che andremo a conoscere in questo lungo viaggio contro il male, in un regno dove un despota semina morte e distruzione. Davvero apprezzabile il lavoro di doppiaggio in inglese nei dialoghi, ben scritti e coinvolgenti. Pur ispirandosi a una killer application di qualche decennio fa, Rise Eterna è però stato sviluppato senza troppa originalità.