La piattaforma per monitorare le prestazioni sciistiche porta a casa la prima edizione e una preincubazione a Trentino Sviluppo. Gli altri finalisti
La piattaforma Wearit di Padova ha vinto la prima edizione di Spin Accelerator Italy, un contest-programma di accelerazione internazionale dedicato alle startup che si muovono nell’ambito delle tecnologie e delle soluzioni per lo sport. A promuoverlo Hype Labs insieme a Trentino Sviluppo, l’università di Trento, il Coni e altri partner come l’università del Queensland, in Australia, e la San José State University, in California.
A cosa serve Wearit
La piattaforma offre agli sciatori la possibilità di monitorare le proprie prestazioni, dallo stile della sciata ai tempi fino a una serie di altri parametri, grazie a dei sensori applicati sugli scarponi. In pieno tema con lo spirito dell’iniziativa, dedicata appunto a sensoristica e software per tenere d’occhio le performance, app per coinvolgere i fan, dispositivi per la sicurezza e allenamenti in realtà virtuale. Fra l’altro, strizza l’occhio anche al settore turistico invernale, e non solo agli esperti, come servizio aggiuntivo da proporre ai turisti che vogliano migliorare il proprio stile.
Come funziona
Wearit ha vinto fra le dieci startup finaliste selezionate da una giuria di investitori dopo un’accelerazione di quattro mesi al Progetto manifattura di Trentino sviluppo. Le concorrenti venivano da Italia, Stati Uniti, Austria, Repubblica Ceca ed Estonia e sono stati scelti fra altre 65 team complessivi. Sul piatto un periodo di preincubazione nel polo green di Rovereto del Trentino Progetto Manifattura, che gestisce sei incubatori d’impresa sul territorio e in cui operano 110 aziende oltre all’ateneo trentino. Wearit si è aggiudicata anche la partecipazione a un evento pubblico curato da Hype Sports Innovation nel corso dei prossimi Mondiali di calcio, in partenza il 14 giugno in Russia.
La premiazione al Centro di preparazione olimpica Giulio Onesti è stata anche l’occasione per presentare il progetto – che tenta di intercettare l’enorme torta degli investimenti nelle tecnologie sportive, stimata in 650 miliardi di dollari – insieme al presidente del Coni Giovanni Malagò e al campione olimpico Jury Chechi, testimonial dell’iniziativa che ha animato la “pitch battle” fra i responsabili delle startup finaliste. Il programma si è svolto in contemporanea anche nel Regno Unito e in Autralia.”Questa è un’iniziativa importante che va nella direzione della modernità – ha spiegato il presidente del Coni nel corso dell’evento romano – lo sport deve essere sempre in prima linea nell’innovare e nel cercare nuove soluzioni tecniche per essere al passo con il resto del mondo. Il Trentino è una regione ricca di progetti e di idee, e questa ne è la dimostrazione”.
Gli altri finalisti
Oltre a Wearit in finale c’erano la startup trentina CoRehab, la milanese GoalShouter, Mas-Tech, che focalizza sulla fruizione del tennis, Math&Sport e altre orientate alla sicurezza come Saphibeat, un device per il casco che lancia l’allarme in caso di incidente, Sense Arena, il chatbot Toni.ai per chiacchierare con i supporter, TwogNation, un aggregatore per gli e-sport e WeFit, per allenarsi con diversi preparatori senza doversi iscrivere per forza a una società sportiva, vincitore del Best pitch votato dal pubblico presente a Roma.