Volframe ci porta nell’istituto segreto che “cura” syndromes without a name
Le science fiction non stancano mai. Talvolta basate su fatti realmente accaduti, piegano le storie dei singoli per elaborare trame inaspettate, che non rischiano di banalizzare o speculare. Semplicemente affascinano perché ci pongono di fronte a domande, misteri, orrori. La tragedia di Chernobyl fa da sfondo a SWAN: Chernobyl Unexplored, titolo che avevamo già provato su Nintendo Switch e che la software house indie polacca Volframe sta per rilasciare anche su Xbox Series X/S. Il disastro nucleare entrato nella memoria collettiva e che ha segnato la coscienza civile di popoli e governi non è elemento di dibattito in questo videogioco. Perché, come dicevamo, la storia non racconta la storia di Chernobyl che tutti conoscono, ma ne propone un’altra. Forse ancor più angosciante.
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Come vi dicevamo nella recensione per Nintendo Switch, l’acronimo SWAN sta per syndromes without a name. Va a indicare una serie di malattie senza nome, inspiegabili. Che le radiazioni hanno reso ancora più terribili. Il videogioco indie è un horror in prima persona che ci fa risvegliare all’interno dell’istituto segreto adibito alla cura di pazienti irrecuperabili. L’incipit, come spesso accade, è un veloce tutorial che dà qualche assaggio dell’atmosfera ansiogena. Non siamo certamente di fronte a un titolo next gen: le migliorie grafiche sulla nuova ammiraglia di Xbox non sono pervenute. E la natura indie della software house non poteva cerco consentire grossi balzi in avanti.
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SWAN: Chernobyl Unexplored è un titolo che dura poco (purtroppo): in un paio d’ore si giunge ai titoli di coda. Ma al prezzo sullo store è un viaggio che suggeriamo di fare agli appassionati di titoli simili. Non ci sono jump scare, ma lunghi e interminabili attimi di angoscia amplificati da una colonna sonora che sa fare il proprio mestiere. Non ci sono combattimenti, ma molte volte l’istinto vi suggerirà di scappare. Cruciale sarà la risoluzione di enigmi e di interazioni con elementi ambientali come radio e altri apparecchi.
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Disponibile in inglese, è un videogioco che propone una narrazione non ovviamente alternativa ai fatti storici, ma suggestiva per esplorare il terreno dell’horror lavorando con la materia prima più preziosa. I nostri peggiori incubi. A livello grafico attraverseremo spazi angusti, spesso bui dove rintracceremo qualche dettaglio sull’epoca. Ritratti, giradischi, altri oggetti di uso comune sono tracce della vita (dannata) che abitava quelle stanze. Molto presto scopriremo di non essere soli, ma resta un aspetto tutto da scoprire.