Da Cafundó Creative Studio un titolo pieno di enigmi
Se amate le sfide e i videogiochi da spremervi le meningi, Tetragon è uno di quelli che promette la giusta dose di mistero. In una fitta foresta, siamo Lucius e il nostro obiettivo è passare da un punto A a un punto B. Schema classico nei platform, direte voi. La trama ha poca importanza nel gioco, anche se c’è un filo che collega tutto, livello dopo livello. Quest’uomo ha perso suo figlio e inizia così il viaggio per ritrovarlo. Sviluppato dalla software house brasiliana Cafundó Creative Studio, Tetragon è un titolo indie che sa conquistare per meccaniche di gioco originali e non immediate. Occorre immergersi in questa foresta, conoscerne gli spazi, per capire come sfruttare l’ambiente a nostro vantaggio. Scoprite di più nella nostra recensione.
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Recensione di Tetragon
Il mondo di Tetragon è fatto di magia e nulla appare malefico, per quanto si avverta che qualcosa di malvagio abbia in realtà congiurato per portare zizzania ovunque. Grazie a una lanterna, che ritroviamo dopo pochi minuti di gameplay, iniziamo a prendere dimestichezza con tutte le possibilità che gli sviluppatori hanno dato al videogiocatore. Posizionandoci in alcuni punti della schermata è infatti possibile ruotare il mondo di 90 gradi, piegando lo spazio a nostro vantaggio per raggiungere altezze altrimenti inarrivabili. Forse potrebbe sembrare fin troppo facile, ma è qui che ci si sbaglia.
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Il potere che sprigiona questa lanterna ci permette di accorciare e allungare piattaforme all’occorrenza. Tetragon è, in ultima analisi, un gioco tanto rigido quanto delicato. Rigido perché le meccaniche sono quelle e si ha sempre l’impressione di non incontrare mai imprevisti; d’altra parte è anche delicato perché Lucius non può atterrare senza farsi del male o, addirittura, morire. Dimenticatevi i platform dove si precipita al suolo senza farsi un graffio. E, in questo, c’è evidentemente il rischio frustrazione. Ma Tetragon è comunque un videogioco che funziona, anche a livello grafico con queste ambientazioni tra l’onirico e il magico piene di verde e di natura.