Il panorama indie regala spesso prodotti interessanti. Nel genere dei survival horror le aspettative non sono basse, soprattutto perché il videogioco deve sapere tenere alta la tensione, senza però mai scadere nel banale. The Red Exile – Survival Horror è disponibile su tutte le console e PC, con un’offerta davvero competitiva lato prezzo. Ma ne… Read more »
Il panorama indie regala spesso prodotti interessanti. Nel genere dei survival horror le aspettative non sono basse, soprattutto perché il videogioco deve sapere tenere alta la tensione, senza però mai scadere nel banale. The Red Exile – Survival Horror è disponibile su tutte le console e PC, con un’offerta davvero competitiva lato prezzo. Ma ne vale davvero la pena? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.
La storia alla base di The Red Exile – Survival Horror racconta di un incubo che diventa realtà. Immaginatevi un risveglio in un ambiente sconosciuto. Nella stanza ci sono pochi e inquietanti oggetti, ma soprattutto avvertite la presenza di una minaccia incombente. Vi rintanate in un armadietto e dalle feritoie riuscite a scorgere una figura che sembra avere intenzioni tutt’altro che amichevoli. Ha inizio così il gameplay in prima persona, dove dovremo esplorare un mondo di gioco ricreato in maniera procedurale per completare un misterioso rituale.
Senza avere punti di riferimento tra le stanze, sempre diverse, The Red Exile – Survival Horror usa una strategia a nostro avviso vincente, tenendo sempre il gamer all’erta. Gli sviluppatori di NipoBox hanno preferito togliere melodie dai toni horror, inserendo soltanto il rumore dei nostri passi e del battito del nostro cuore, che rimbomberà nella casse nei momenti più concitati. Per procedere bisogna risolvere puzzle game ed enigmi, spostandosi di stanza in stanza facendo ben attenzione a non risvegliare l’attenzione della temibile figura.
I limiti di The Red Exile – Survival Horror sono d’altra parte evidenti. A livello grafico gli ambienti sono spogli e non generano quella sensazione da pelle d’oca che ci si aspetterebbe. Alla lunga annoia anche quella costante luce rossa dei LED. Gli sprite sono lontani anni luce dalla next gen. L’impossibilità di correre e la costante camminata cozzano poi con l’atmosfera.
Non sono tanto i combattimenti, ma l’astuzia a fare la differenza in questo survival horror. Per un’esperienza indie possiamo dire che il titolo raggiunge la sufficienza, favorita soprattutto da un prezzo stracciato sugli store.