Chi non ha mai sognato di essere il prof. dott. Guido Tersilli e di guidare col pugno di ferro la propria Villa Celeste?
Tantissimi anni fa una serie di videogiochi, Theme Hospital, riuscì a dimostrare che gestire un ospedale potesse costituire la base per un ottimo gestionale videoludico, intrigante e appassionante, senza per questo scendere mai nel drammatico e nel macabro. Two Point Hospital: Jumbo Edition raccoglie spiritualmente quel testimone e, sebbene abbia la sfortuna di arrivare sul mercato in un periodo in cui quotidianamente parliamo di ricoveri, ammalati, terapie intensive piene e decessi in corsia, riesce a farci riflettere sull’importanza di simili strutture e sul fatto che una migliore organizzazione delle stesse sia talvolta discrimine fondamentale tra la vita e la morte per decine e decine di ospedalizzati.
Ricoverando in Two Point Hospital: Jumbo Edition
In Two Point Hospital: Jumbo Edition, appena arrivato su Nintendo Switch, PlayStation 4, Xbox One vivrete la medesima esperienza del gioco base, uscito nel 2018, completa di tutti i DLC arrivati in un secondo momento. Sviluppato da Two Point Studios e Red Kite Games Limited e prodotto da Sega, il gioco è davvero l’erede spirituale del vecchio Theme Hospital, anche perché sotto l’etichetta Two Point Studios si nascondono in realtà i ragazzi di Bullfrog, la software house che sviluppò il vecchio Theme Hospital nel 1997, ottenendo subito grande successo di pubblico e critica.
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Un po’ meno simulativo di gestionali rimasti seri e ricchi di opzioni come il recentissimo A-Train All Aboard! Tourism (in cui però si è attivi in tutt’altro comparto economico: quello dei trasporti), Two Point Hospital: Jumbo Edition presenta una offerta ludica comunque superiore a Jurassic World Evolution o a RollerCoaster Tycoon 3, dove i parchi di fatto “van da sé”, anche se il divertimento tende a prevaricare la necessità di stare per troppo tempo sul naso nel conto economico della struttura.
Sì, perché Two Point Hospital: Jumbo Edition offre una visione tipicamente britannica, anzi, statunitense, della sanità, intesa come struttura che deve fare utili prima che presidio per il benessere collettivo, quindi ogni vostra scelta, per quanto moralmente deprecabile, dovrà essere finalizzata non tanto al bene dei degenti, quanto a quello delle vostre finanze, costantemente in cerca di utili.
Una sorta di Clinica Villa Celeste del dottor Tersilli (stupendo film con Alberto Sordi che vi consigliamo di recuperare, nel caso non lo conosciate), insomma, da mandare avanti con un piglio manageriale che talvolta ricorderà quello dittatoriale. Superato il tutorial, Two Point Hospital: Jumbo Edition procede con una scansione a livelli: il vostro compito sarà edificare nosocomi in vari punti della contea di Two Point, ciascuno con sfide e livelli di difficoltà crescenti. Come si costruisce un ospedale? Si parte dalla reception e dallo studio del medico di base e si edifica attorno l’intero nosocomio, avendo cura che l’architettura sia funzionale, visto che altrimenti si formeranno code potenzialmente mortali per i pazienti in codice rosso.
Scordatevi di mettere i bagni e vedrete i pazienti affogare nei loro stessi escrementi, dimenticate di assumere gli inservienti e assisterete alle mirabolanti cadute dei dottori sulle pozze di vomito lasciate dagli ammalati. Se le cose vanno bene, la struttura funzionerà con l’equilibrio di un enorme e operoso termitaio, se le cose funzionano maluccio, in men che non si dica l’ospedale si riempirà degli ectoplasmi infuriati dei degenti deceduti a causa vostra, poco intenzionati a trovare la pace eterna (per cacciarli serviranno sempre gli inservienti…). A mano a mano che si gioca e si fattura si sbloccheranno nuove aree dell’ospedale e nuovi professionisti che dovrete assumere per aumentare l’offerta ospedaliera.
Assumere luminari nelle varie branche della scienza medica darà lustro all’ospedale, ma rischia di dissanguarvi le finanze, se non c’è un numero sufficiente di ricoverati (la cui tipologia cambia da zona a zona della contea, in città il carico di stress è maggiore e abbonda chi ha bisogno dello psicologo, in montagna ci saranno tanti a riportare fratture…). Al contrario, anche tecnici e inservienti, per quanto costino di gran lunga meno, sono vitali per un corretto funzionamento del nosocomio, altrimenti nessuno sarà in grado di potenziare i macchinari e di ripristinarli in caso di guasto, e gli incendi sono all’ordine del giorno…
La follia delle situazioni di gioco è totale e tende persino ad aumentare con i DLC (inclusi gratuitamente) che vi chiederanno di costruire nei posti più assurdi nelle condizioni più pazze. Gli stessi pazienti presentano malattie inventate di sana pianta: c’è chi a seguito di un esperimento domestico finito male ha una lampadina al posto della testa, chi si crede un pagliaccio e chi si presenterà zeppo di parassiti. Così facendo non si avverte mai il “dramma” della morte, visto che gli ospedali non sono certo i parchi divertimento visti nei soliti gestionali, ma si viene comunque pervasi dall’adrenalina perché consapevole che tutto debba filare liscio. Almeno per salvare quante più vite possibili, visto che fallire economicamente è quasi impossibile.