Colpa della recessione e dell’incertezza globale. Ma nel 2023…
Non si può certo parlare di crollo: il settore gaming continua ad attirare investimenti in ogni parte del mondo. Ma va rilevata una proiezione pubblicata da CNBC, dove si citano i dati di Ampere Analysis: il 2022 si chiuderà in calo per il mercato globale dei videogiochi a 188 miliardi di dollari (con una correzione dell’1,2%). «Nonostante ciò, l’anno si concluderà ben al di sopra delle performance pre-pandemia e le prospettive per il settore nel suo complesso rimangono positive, con un ritorno della crescita previsto per il 2023», ha commentato il direttore di Ampere Harding-Rolls. Il 2020 è stato un anno senza precedenti sotto tanti punti di vista: per quanto riguarda il consumo di videogiochi, centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo si sono svagati in casa durante i lockdown, passando ore e ore sulle proprie console preferite o in multiplayer collegandosi con amici e gamer.
Anche l’Italia, il cui ecosistema gaming seguiamo da vicino su StartupItalia, sta facendo passi avanti anno dopo anno. Secondo i più recenti dati di IIDEA, l’associazione che riunisce buona parte dei player nazionali, il mercato vale 2,2 miliardi di euro. Cifra in crescita, ma non ancora paragonabile con altri paesi europei. I dati sul 2022 sono ovviamente ancora parziali ed è complesso stabilire cosa succederà nel secondo semestre. Le proiezioni di Ampere non devono comunque sorprendere data la congiuntura storica attuale: l’invasione russa dell’Ucraina, il clima di sfiducia e la recessione sono tutti fattori che, direttamente e indirettamente, influenzano anche un mercato globale e ricco come quello videoludico.
Il settore gaming è in crescita costante dal 2015 e l’impennata tra 2019 e 2021 (+26%) gli ha garantito centralità e autorevolezza. L’arresto del 2022 dovrebbe comunque essere temporaneo, dal momento che nel 2023, sempre stando alle proiezioni Ampere, il mercato salirà a 195 miliardi di dollari a livello globale. Restano infine le incognite sulla crisi della filiera: dopo quasi due anni dal lancio delle console next gen, le liste d’attesa per portarsi a casa una PS5 sono ancora lontane dall’essere sfoltite. Eppure, aggiungiamo noi, si continua a giocare.