Il team parigino di Kylotonn esce di scena con un capitolo che racchiude il meglio di quanto fatto in questi anni durante i quali la licenza è stata nelle mani di Nacon
Con il settimo capitolo, WRC Generations – The FIA WRC Official Game, fresco di approdo sul Nintendo eShop di Switch, si conclude l’esperienza dei francesi di Kylotonn, software house inglobata in Nacon, nel mondo del rally, prima del passaggio di testimone alla britannica Codemasters, che dal 2023 curerà il gioco ufficiale. Per l’occasione, da Parigi hanno preparato un pacchetto gustoso, una sorta di summa di tutti gli episodi sviluppati finora.
Cosa troverete in WRC Generations – The FIA WRC Official Game
Ancora una volta, dunque, WRC Generations – The FIA WRC Official Game fa perno attorno alla modalità Carriera, che si dipana lungo i 49 team della stagione 2022 (Rally1 / Rally2 / Junior WRC) e soprattutto attraverso i 750 km di prove speciali uniche in 22 paesi, giusto per darvi due numeri di ciò che include il titolo francese dal punto di vista contenutistico.
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La Carriera potrà essere declinata standocene comodamente alla guida del mezzo oppure approfondendo i vari aspetti manageriali e gestendo in prima persona il proprio team, dalle assunzioni agli stipendi, dalla lettura delle mail alla firma dei contratti con gli sponsor, passando per la calendarizzazione delle gare. Tutti aspetti che ci ha già giocato ai precedenti episodi certo conoscerà bene, anche nella resa grafica dei menu, non sempre leggibilissimi anche perché zeppi di informazioni.
La vera novità del gioco è la presenza dei tre bolidi che hanno fatto parlare di sé nel campionato di quest’anno che s’è concluso in Giappone: Ford Puma Rally1, Hyundai i20 N Rally1 e Toyota GR Yaris Rally1. Si tratta di tre vetture ibride, per veicolare il messaggio che anche i rally possono essere green, che comportano un approccio particolare, dato che la batteria elettrica si ricarica in frenata. Non è affatto nuovo, invece, l’immancabile KT Engine che mai ha fatto gridare al miracolo per prestazioni e livello di dettaglio.
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Su Switch assistiamo poi a tagli draconiani evidenti spie di una conversione frettolosa e poco curata. In linea di massima, in tutte le versioni, anche in quelle per console d’ultima generazione, si avverte il solito stacco tra l’alto livello con cui vengono proposte su schermo le vetture e la mestizia poligonale di diverse ambientazioni, tra texture stiracchiate e alberi appena abbozzati, per tacere della folla che assiste alle gare…
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Dove invece sono stati fatti piccoli ma importanti miglioramenti è nella gestione della fisica, tanto più in caso di uscite di strada. Nei capitoli passati capitava spesso di ritrovarsi incastrati in avvallamenti dovuti a poligoni tagliati con l’accetta, ora invece il rientro in pista può avvenire senza troppi problemi e senza richiamare puntualmente l’apposita funzione di teletrasporto.
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Insomma, i francesi di KT Racing escono di scena proponendoci una raccolta di quanto fatto in questi anni durante i quali la gestione della licenza è stata nelle mani di Nacon. Non abbiamo perciò di fronte un capitolo di rottura, ma un videogioco zeppo di conferme. E, soprattutto, di contenuti.