S’intitola “Strappare lungo i bordi”: “Controllo totale sulla storia con i miei temi e il mio linguaggio” dice il 37enne Rech. Ecco il teaser
Prima serie animata firmata Zerocalcare. La “Netflix della cultura italiana”, insomma, esiste già: ed è proprio Netflix. La piattaforma statunitense renderà prossimamente disponibile la prima serie del fumettista romano Michele Rech. Il teaser, con uno Zero incappucciato intento a scalare una gigantesca N rossa di Netflix accolto in cima dall’Armadillo, dice tutto sul taglio da aspettarsi: quello corrosivo e mordace di Zerocalcare, che d’altronde già da qualche anno aveva svelato il suo interesse per l’animazione. E che qualche piccolo esperimento aveva proposto nei mesi scorsi in tv, all’interno del programma Propaganda Live su La 7.
Quella in programma sul colosso statunitense – “Strappare lungo i bordi” – è però una serie professionale firmata da Movimenti Production in collaborazione con Bao Publishing. Ambientata nel familiare universo narrativo dell’autore, fra le periferie romane e squarci di realtà parallele frutto del background culturale in cui è cresciuto, vedrà fra i protagonisti i personaggi cult come Secco, sarah, l’Amico Cinghiale e appunto l’Armadillo. A cui darà voce l’attore Valerio Mastandrea.
“Era tanto tempo che giravo attorno all’animazione, anche divertendomi molto a sperimentare, facendo tutto da solo – ha spiegato Zerocalcare – al tempo stesso mi sarebbe piaciuto alzare l’asticella, sfruttare di più il mezzo video in termini di regia, di movimento, mantenendo però il mio linguaggio e i miei temi, e continuando ad avere il controllo totale sulla storia. In questo senso Netflix mi ha messo in condizione di lavorare in un modo che tiene insieme tutti i piani”. Su Twitter, invece, ha rilanciato il teaser con un post più sanguigno in cui spiega che “so mesi che quando dico che devo lavorare mi rispondono “ellamadonna, ormai i libri li hai consegnati, che cazzo devi fa ancora” e io mi mozzico la lingua perché se lo dico mi deportano a Guantanamo. Oggi è il giorno in cui finalmente posso rispondere: sto a fa questo”.
Negli ultimi mesi il 37enne fumettista di Rebibbia ha pubblicato “Scheletri“, la sua ultima graphic novel, e la storia natalizia “A Babbo morto”. In edicola si trovano anche alcune action figure (i famosi “pupazzetti”) tratte dai suoi personaggi più celebri. “Oltre al video qui sotto, aggiungo tre note – ha scritto ancora su Facebook Rech – 1) Ormai ho capito che qualsiasi comunicazione non perfettamente didascalica genera grandi fraintendimenti, che producono rosicate che producono ulcere, quindi NO, non è la storia di uno che deve scalà un palazzo. Quello è un teaser per annunciare quello che sta succedendo e che faccio nei prossimi mesi. La storia vera e propria si chiama Strappare Lungo i Bordi, non c’entra nulla e fa parte di quelle cose che ancora non si possono dire, sennò torna lo scenario sequestro”.
Per poi aggiungere che “è una storia che mi sta molto a cuore, e la sto a fa come voglio io. Nei linguaggi, nei contenuti, nella scrittura, è roba mia, il che significa che se viene na merda me l’accollo io. Al tempo stesso, come si vede già a partire da questi 50 secondi, sta cosa è realizzata decisamente meglio di quello che è nelle mie possibilità: questo perché ci stanno a lavorà un sacco di persone che sono quelle che poi fanno la differenza tra quello che faccio per i fatti miei e quello che stiamo facendo qui. Mo non li posso taggare e nominare uno per uno OGGI, ma man mano che annamo avanti proviamo a riconoscere a ognuno il lavoro che sta a fa”.