Nei giorni scorsi Donald Trump ha deciso di fermare l’invio di missili Patriot all’Ucraina, negando così al Paese invaso nel 2022 una delle armi più importanti per resistere all’avanzata dell’esercito di Putin. In questi giorni è intervenuto nel dibattito americano sul sostegno USA all’esercito di Kiev Palmer Luckey, ex founder di Oculus e diventato celebre per aver fondato alcuni anni fa Anduril, una delle società in ambito difesa più importanti Oltreoceano.

Anduril sta sviluppando un arsenale per innovare l’esercito americano attraverso droni e AI. «Anduril aveva personale e mezzi in Ucraina già due settimane dopo l’invasione – ha scritto su X -. Le nostre armi autonome hanno distrutto centinaia di milioni di dollari di macchina bellica russa».
La posizione dell’ex startup USA Anduril sulla guerra in Ucraina
Il founder di Anduril ha aggiunto sempre su X: «Gli Stati Uniti dovrebbero fornire loro gli strumenti necessari per vincere. È la via più rapida verso la pace, in un modo o nell’altro». Va sottolineato che l’opinione di Palmer Luckey non è certo disinteressata, dal momento che la sua società è attiva su un mercato plurimiliardario che – specie in questo periodo – sta attirando enormi investimenti. Anduril ha chiuso a giugno scorso un round da 2,5 miliardi di euro con una valutazione da 30,5 miliardi.

Luckey ha fatto queste dichiarazioni rispondendo al post di Andriy Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina. «Sono grato – ha scritto Yermak in riferimento al founder di Anduril – che abbia scelto di stare al fianco dell’Ucraina. La crescita della sua azienda ne è la prova: le brave persone costruiscono cose solide».
Dopo oltre 1200 giorni di guerra, gli scontri proseguono in Ucraina dove l’esercito russo continua ad attaccare e a provocare morti e feriti. L’inviato speciale del presidente americano Donald Trump per l’Ucraina, Keith Kellogg, sarà a Roma per la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina (10 e 11 luglio) e in quella sede avrà un colloqui con il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Nel frattempo Trump non ha chiuso del tutto all’ipotesi di fornire i Patriot a Kiev.