Fondata a Roma durante il lockdown. Ha un team di 20 persone
«Se domani Elon Musk si alza e decide di abbandonare Tesla, Asimov non può certo anticiparlo a una redazione. Ma i suoi algoritmi sono in grado di fornire un overlook sui prossimi trend. Le tecniche sono le stesse che si utilizzano per una prediction di un titolo di borsa o per identificare i truffatori sulle scommesse». StartupItalia ha raggiunto Nicola Grandis, Founder e amministratore delegato di ASC27, startup innovativa con poco più di un anno di vita. Di stanza a Roma, ha un team composto da 20 esperti di cybersecurity e intelligenza artificiale. Tra i suoi prodotti ce n’è uno che è stato battezzato con lo stesso cognome del padre (per elezione) della robotica, dell’AI e della fantascienza in generale. «Siamo cresciuti a pane e Asimov – ci ha spiegato – al momento lavoriamo già con alcune testate in Italia e all’estero. Le tecnologie che abbiamo sviluppato finora mostrano soltanto l’inizio di quello che potrebbe accadere nel giornalismo nel giro di pochi anni».
ASC27, come funziona Asimov
Al momento ASC27 non ha ancora raccolto un aumento di capitale – «Per noi un round interessante parte da almeno 25 milioni di euro», ha dichiarato il Founder – ma ha già raccolto un riconoscimento internazionale all’ultima World Artificial Intelligence Conference di Shangai, dove Asimov si è posizionato tra le top 10 a livello globale nella sezione Best Practice Applied Algoritms. «Asimov non è un correttore e non entra nel merito della sintassi di un articolo – ha spiegato Grandis – è un collega che legge cosa stai scrivendo e che, usando l’AI, ti dà suggerimenti». Ma vediamo più nello specifico di che si tratta.
Nel momento in cui un sito di notizie installa Asimov lato back end, a quel punto l’intelligenza artificiale va a leggersi e consultare tutti i contenuti testuali, video e immagini pubblicati; una volta conclusa l’operazione, l’AI crea un modello specifico sull’audience di quel portale. Quando è pronto, allora Asimov può aiutare la rivista a generare nuovi contenuti. «Ad esempio, produce il trend discovery e mette in evidenza le cose che potrebbero diventare scoop domani, prima che arrivino su Google Trends. Ma può anche aiutare il giornalista mentre scrive».
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Ad esempio nella selezione delle foto – «Asimov suggerisce la migliore in base all’audience e alla qualità» -, nella definizione di un concetto o, addirittura, nel tasso di successo di un articolo. «Questa prediction prende in esame un articolo per come è scritto e il sistema dà una stima su visualizzazioni e commenti che otterrà. Con i dati che abbiamo oggi sappiamo che l’AI ha un’accuratezza che va dall’85% all’88%».
Giornalismo: possibili trend
Nell’intervista a StartupItalia il Founder di ASC27 ha anche parlato di una novità in arrivo nei prossimi mesi. «Si tratta di un marketplace, sul quale le persone potranno prestare la propria voce o il proprio volto, che verrebbero poi ripresi da testate giornalistiche per generare contenuti come video o podcast. «Per clonare la voce, e permetterci di farla parlare in tutte le lingue del mondo – ha detto Grandis – ci servono due ore di registrazione. Per i video occorrono cinque minuti».
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In attesa di capire come, quando e se il settore della stampa in Italia e nel mondo metterà in pratica questa tecnologie, abbiamo chiesto a Grandis una previsione sui prossimi trend tecnologici. «In un paio d’anni ci sarà una rivoluzione – ha concluso – lo step successivo a cui ci stiamo preparando è una comunicazione che da one to million va a one to one ma con contenuti differenti ogni volta. Un articolo sarà confezionato in base a chi lo legge, sempre rispettando i fatti».